La norma, frutto dell’accorpamento di tre progetti di legge vertenti sul medesimo oggetto, intende contrastare lo svilimento della figura del libero professionista, che in questi ultimi anni si è visto concretizzarsi con la corresponsione di compensi non corrispondenti alla qualità e quantità delle prestazioni richieste, se non addirittura simbolici.
Equo compenso Veneto: cosa prevede la norma
Per prima cosa il provvedimento disciplina il diritto all’equo compenso e il contrasto all’inserimento di clausole vessatorie nell’esecuzione degli incarichi conferiti dalla Regione, dagli enti strumentali e dalle società controllate, nei confronti dei professionisti.In particolare, verrà considerato “equo” il compenso che risponde a due requisiti concorrenti e non alternativi: la proporzionalità alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione, e la conformità ai parametri previsti dal DM 17/06/2016.
Inoltre, pone un freno alle difficoltà dei liberi professionisti sia ad incassare quanto dovuto, sia ad impedire il ricorso a metodi di pagamento illeciti contrastando l’evasione fiscale.
Equo compenso Veneto in casi di prestazioni tecniche
La normativa prevede che nel caso di prestazione a carattere tecnico, il pagamento delle competenze professionali sia subordinato all’idoneità del progetto o dell’elaborato tecnico, presentato per la conclusione dell’iter amministrativo.In questo modo si ha la possibilità di valorizzare le competenze dei liberi professionisti, il valore sociale ed economico delle prestazioni professionali e contemporaneamente di tutelare i committenti subordinando il pagamento delle competenze professionali all’idoneità del progetto o dell’elaborato tecnico presentato.
Compensi professionali: ok dagli ingegneri del Veneto
Il provvedimento, nelle sue diverse fasi di elaborazione, è stato condiviso dalle diverse articolazioni dell’Ordine degli Ingegneri del territorio regionale, a dimostrazione dell’interesse suscitato dal tema.Andrea Falsirollo, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Verona, figura tra i promotori della legge, insieme ad altri Ordini di Verona e Federazioni delle professioni tecniche del Veneto, si è dichiarato soddisfatto del risultato visto che "con l'abolizione della tariffa professionale, le professioni tecniche hanno iniziato ad avere bisogno di sempre maggiori tutele soprattutto per identificare il corretto compenso e per il loro riconoscimento da parte dei committenti”.
“Questa nuova legge serve a garantire il principio dell’equo compenso nelle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dalle pubbliche amministrazioni, e a tutelare le prestazioni professionali rese su incarico dei privati e delle imprese, nell’ambito dei procedimenti volti al rilascio di titoli abilitativi. Abbiamo così due effetti che interessano tutti i cittadini, il primo che si contrastano i compensi in nero e il secondo che si promuove la qualità della progettazione. E di quest’ultima ne abbiamo davvero bisogno. Da rappresentante della mia categoria ritengo che la pubblica amministrazione debba puntare più sulla qualità che sul costo della progettazione” ha dichiarato Falsirollo.