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Dubbi sulla proprietà dell’area, il Comune può negare il permesso di costruire?
di Redazione Edilportale

Dubbi sulla proprietà dell’area, il Comune può negare il permesso di costruire?

Il CdS chiarisce cosa accade se la PA chiede documenti aggiuntivi ma il privato non li consegna

Vedi Aggiornamento del 25/10/2023
Permesso di costruire - Foto: supattra suparit 123RF.com
Permesso di costruire - Foto: supattra suparit 123RF.com
di Redazione Edilportale
Vedi Aggiornamento del 25/10/2023
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09/10/2023 - Il permesso di costruire, cioè l’autorizzazione per la realizzazione di una nuova costruzione, richiede una serie di accertamenti per garantire che l’attività non danneggerà i vicini e sarà svolta in maniera conforme alla normativa edilizia e urbanistica.
 
Cosa fare, allora, quando il Comune, chiamato a rilasciare il permesso di costruire, ha dei dubbi? Le incertezze possono comportare il diniego del permesso di costruire?
 
A questo interrogativo ha risposto il Consiglio di Stato con la sentenza 8330/2023.
 

Dubbi sul rilascio del permesso di costruire, il caso

Il caso esaminato riguarda una società di costruzioni che chiede il permesso di costruire per la realizzazione di cinque ville su un terreno di sua proprietà.
 
Il progetto prevede la trasformazione di una via pedonale in accesso carrabile alle costruzioni da realizzare.
 
Secondo i vicini, la via pedonale non sarebbe di esclusiva proprietà della società di costruzione, ma comune ai diversi comparti dell’area.
 
Il Comune ordina quindi un supplemento istruttorio, chiedendo alla società di provare che dispone effettivamente dell’area su cui sorgeranno le ville. Non avendo avuto alcun riscontro, il Comune archivia la richiesta e non rilascia il permesso di costruire.
 
La società presenta ricorso al Tar. I giudici, in prima istanza, danno ragione alla società spiegando che il Comune:
- non può chiedere documenti già in suo possesso;
- deve chiarire quali sono i documenti necessari per la conclusione del procedimento.
 

I dubbi del Comune possono bloccare il rilascio del permesso di costruire

Il Comune ricorre al Consiglio di Stato, che cambia prospettiva.
 
I giudici del CdS partono dal presupposto che il Comune può verificare solo l’idoneità giuridico - formale dei documenti presentati dal soggetto che richiede il permesso di costruire.
 
La verifica del Comune, quindi, non accerta la titolarità del diritto di proprietà, ma la presenza di eventuali limiti a tale diritto.
 
Il CdS spiega che i proprietari delle aree limitrofe, sostenendo la comunione della via pedonale, hanno evidenziato un limite nel diritto di proprietà vantato sull’area dalla società di costruzione.
 
I giudici ritengono che, dopo la segnalazione dei proprietari delle aree limitrofe, al Comune è sorto il dubbio che il rilascio del permesso di costruire avrebbe potuto pregiudicare i diritti dei proprietari delle aree limitrofe.
 
Dal momento che la società di costruzione, chiamata ad integrare i documenti, non ha fornito riscontri sufficienti, il Comune non ha rilasciato il permesso di costruire. Una decisione che il CdS ha considerato corretta.
 
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