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Superbonus, dai Commercialisti proposte per non perdere i crediti di imposta

Superbonus, dai Commercialisti proposte per non perdere i crediti di imposta

Il CNDCEC chiede di riaprire i termini della remissione in bonis e dell’invio delle asseverazioni all’Enea

Remissione in bonis superbonus - Foto: armmypicca 123RF.com
Remissione in bonis superbonus - Foto: armmypicca 123RF.com
di Paola Mammarella
13/09/2024 - Riaprire i termini della remissione in bonis Superbonus. È la richiesta che il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha formulato mercoledì intervenendo in audizione in Commissione Bilancio del Senato sul disegno di legge “Omnibus”.
 

Cosa è la remissione in bonis superbonus

Con l’espressione remissione in bonis Superbonus si intende la possibilità di correggere gli errori nelle comunicazioni di sconto in fattura e cessione del credito nviate all’Agenzia delle Entrate.
 
Il 4 aprile è scaduto il termine ultimo per inviare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione relativa alla cessione del credito e allo sconto in fattura.
 
Chi ha commesso errori o imprecisioni o ritardi nella comunicazione relativa alla cessione del credito non ha potuto avvalersi della remissione in bonis.
 
Alla fine di aprile le forze politiche di maggioranza e opposizione avevano già chiesto una proroga, senza però ottenere un riscontro positivo.
 
 

La richiesta di proroga della remissione in bonis

Il CNDCEC ha chiesto di riaprire i termini della remissione in bonis per consentire ai contribuenti di correggere errori formali e sostanziali nelle comunicazioni di opzione per sconto o cessione, che attualmente, in assenza di questo strumento, risultano insanabili.
 
Il CNDCEC ha suggerito di permettere la correzione di errori che non influenzano l'importo del credito d’imposta.
 
Tra le proposte c’è anche un intervento specifico per sanare gli errori nelle comunicazioni effettuate dai condomìni, permettendo la rettifica delle opzioni relative alle spese sostenute per le singole unità immobiliari.
 
Un’ulteriore richiesta riguarda la possibilità di applicare la remissione in bonis anche alle asseverazioni da inviare all’Enea quando si effettua un intervento agevolato con il Superbonus o con l’ecobonus. La proposta prevede di allineare i termini alla prima dichiarazione dei redditi in cui si beneficia della detrazione.
 
“In questo modo - spiega  il CNDCEC - senza appesantire di un solo euro il monte dei crediti d’imposta attualmente riconosciuto nei cassetti fiscali dei fornitori e cessionari e preso a base dal MEF per la redazione dei documenti di economia e finanza, si consentirebbe ai contribuenti di sanare anche errori per i quali, a oggi, non sussiste altro rimedio che l’annullamento della comunicazione, in un contesto in cui però, causa la sopravvenuta esclusione delle comunicazioni di opzione dal novero degli adempimenti fiscali per i quali vige il principio della remissione in bonis, tale annullamento non consentirebbe di procedere alla ripresentazione di una nuova comunicazione corretta, con conseguente perdita del credito d’imposta spettante al contribuente”.
 
“Tale possibilità di correzione - conclude il CNDCEC - va altresì concessa a tutti quei condòmini che hanno commesso l’errore di far presentare la comunicazione di opzione al condominio anche con riguardo alle spese relative a interventi agevolati che riguardavano le parti private dell’edificio di pertinenza dei singoli condòmini, anziché le parti comuni di pertinenza condominiale”.
 

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