Riforma degli Appalti, in Gazzetta la legge delega
Subito in vigore la cancellazione della garanzia globale di esecuzione e dello svincolo automatico della cauzione
02/02/2016 - È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge delega per la Riforma del Codice Appalti (Legge 11/2016). La norma entra in vigore il 13 febbraio 2016 e getta le basi del nuovo Codice Appalti, che dovrà essere approvato entro il 18 aprile 2016 per sostituire il D.lgs 163/2006.
La legge, lo ricordiamo, fissa i criteri con cui il Governo dovrà adottare il decreto legislativo per il recepimento delle direttive europee 2014/23/Ue sui contratti di concessione, 2014/24/Ue sugli appalti pubblici e 2014/25/Ue per i settori speciali.
Riforma Appalti, le norme subito in vigore
Alcune norme entrano in vigore da subito, cioè dal 13 febbraio 2016, senza aspettare il nuovo Codice Appalti. Si tratta della cancellazione della garanzia globale di esecuzione e dello svincolo automatico della cauzione.
Fino ad oggi, nei lavori di importo superiore a 75 milioni di euro è richiesta una garanzia globale di esecuzione, conosciuta anche come performance bond, rilasciata solitamente da una banca, che si impegna a riconoscere al committente l'importo garantito nel caso di inadempienze contrattuali dell'appaltatore. Il garante può inoltre prevedere una clausola con cui sostituire il contraente generale in caso di fallimento o inadempienza.
Dal 13 febbraio questa misura non potrà più essere applicata. Dalla stessa data sarà cancellata anche la possibilità di svincolare automaticamente, in base allo stato di avanzamento lavori, l’80% della garanzia fideiussoria, che l’esecutore dell’appalto deve depositare e che è pari al 10% dell’importo contrattuale.
Le altre misure della Riforma degli Appalti
Queste invece le disposizioni che prenderanno forma con il nuovo Codice Appalti.
I servizi di ingegneria e architettura e tutti i servizi di natura tecnica non potranno più essere affidati basandosi solo sul criterio del prezzo o del costo, ma su quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La fase progettuale e la qualità architettonica saranno valorizzate con l’introduzione dei concorsi di progettazione. Le gare non potranno essere bandite solo sulla base del progetto preliminare. I progetti dovranno essere pubblicati online per garantire la ponderazione delle offerte.
Sarà incoraggiato l'uso del BIM (Building Information Modeling) per la simulazione elettronica delle informazioni edilizie. Secondo la bozza del Nuovo Codice Appalti, circolata nei giorni scorsi, gli strumenti telematici di modellazione elettronica e informatica per l’edilizia e le infrastrutture saranno obbligatori inizialmente negli appalti pubblici di importo superiore alla soglia comunitaria (5.225.000 euro per i lavori e le concessioni, 135.000 euro per i servizi e i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati dalle autorità governative centrali, 209.000 euro per i servizi e i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati da altre amministrazioni). Successivamente si passerà anche agli appalti di importo inferiore.
Il ricorso all’appalto integrato dovrà essere radicalmente limitato tenendo conto in particolare del contenuto innovativo o tecnologico delle opere da appaltare in rapporto al valore complessivo dei lavori. Bisognerà inoltre prevedere la messa in gara del progetto esecutivo.
Saranno cancellati gli incentivi alla progettazione (2%) per i dipendenti pubblici. Le risorse saranno destinate ad attività di programmazione e controllo.
Per la qualificazione delle imprese sarà fondamentale la “buona condotta” tenuta negli appalti precedenti.
Negli appalti dovrà essere garantita la sostenibilità energetica e ambientale legando il criterio di aggiudicazione ai costi del ciclo di vita dei prodotti e prevedendo un punteggio maggiore per i lavori, i beni e i servizi con un minore impatto sulla salute e sull’ambiente.
Non sarà possibile affidare in base al criterio del massimo ribasso gli appalti in cui il costo della manodopera è pari ad almeno il 50% del valore del contratto. Per i bandi di servizi ad alta intensità di manodopera saranno usate regole speciali da definire. Il testo prevede inoltre una clausola sociale per garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato nell'appalto.
Chi si aggiudica una concessione attraverso una gara potrà affidare anche tutti i lavori alle società in house. Chi, al contrario, è titolare di una concessione di importo superiore a 150 mila euro senza aver vinto una gara, dovrà affidare l'80% dei lavori bandendo una gara e il restante 20% potrà andare alle società in house. Per l’adeguamento dall’attuale 60% ci sarà un periodo transitorio di ventiquattro mesi.
In caso di inadempimento da parte dell’appaltatore, la Stazione Appaltante procederà al pagamento diretto dei subappaltatori. In alcuni casi da definire, sarà obbligatorio indicare tre subappaltatori per ogni categoria di lavori da subappaltare in modo da garantire la continuità dei cantieri.
Con il débat public, le comunità locali saranno coinvolte già nella fase di programmazione e progettazione delle grandi infrastrutture strategiche, che implicano un impatto sull'ambiente, la città o sull'assetto del territorio.
Gli arbitrati saranno possibili solo se amministrati e dovranno essere soggetti al controllo pubblico.
Eventuali deroghe alle norme saranno possibili solo in caso di emergenza. per gli interventi legati alle calamità naturali si dovrà predisporre una disciplina specifica.
L'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) dovrà tenere un albo dei commissari di gara, vigilare sulla qualificazione delle Stazioni Appaltanti, contribuire alla semplificazione del sistema AvcPass, redigere atti di indirizzo quali linee guida, bandi-tipo, contratti-tipo ed altri strumenti di regolamentazione flessibile. L'Anac sarà coinvolta, insieme al Ministero delle Infrastrutture, nella redazione delle linee guida per l'attuazione del nuovo Codice Appalti.