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Prestazioni energetiche degli edifici, in arrivo nuove norme per calcolarle
di Roberto Nidasio - CTI Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente

Prestazioni energetiche degli edifici, in arrivo nuove norme per calcolarle

Allo studio gli allegati nazionali alle norme UNI EN funzionali al recepimento della nuova Direttiva Europea EPBD

Vedi Aggiornamento del 20/01/2025
Prestazioni energetiche degli edifici - Foto: petovarga 123rf.com
Prestazioni energetiche degli edifici - Foto: petovarga 123rf.com
di Roberto Nidasio - CTI Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente
Vedi Aggiornamento del 20/01/2025
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09/09/2024 - Partiamo con una notizia: è attualmente in fase di inchiesta pubblica finale UNI la prima serie di allegati nazionali alle norme UNI EN per il calcolo della prestazione energetica degli edifici. L’inchiesta si è aperta il 17 luglio 2024 e si chiuderà il 15 settembre 2024.
 
Ricordiamo brevemente che l’inchiesta pubblica finale sui progetti di norma è un momento che serve a raccogliere i commenti degli operatori e a ottenere il consenso più allargato possibile, prima che il progetto sia pubblicato come norma, soprattutto da parte di chi non ha potuto partecipare ai lavori di elaborazione normativa.
 
In questa fase, quindi, chiunque ha la possibilità di inviare i propri commenti, attraverso il form online disponibile sul sito dell’UNI. I progetti in inchiesta sono visibili a questo link. Vediamo ora, in questo articolo, di approfondire il discorso su questi allegati nazionali.
 
Innanzitutto, precisiamo, come già si poteva intuire, che non si tratta di intere norme, bensì di allegati che andranno ad aggiungersi a norme UNI EN già esistenti e in vigore. Si parla di allegati nazionali in quanto essi sono stati preparati da Organi Tecnici nazionali, sulla base di un template già predefinito dalle relative norme EN; queste ultime sviluppate da vari TC (Technical Committee) del CEN.
 
Detto ciò, facciamo un passo indietro per capire la logica e le ragioni di questa operazione. Iniziamo con il dire che a monte di tutto vi è la Direttiva Europea sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD). A supporto delle varie edizioni dell’EPBD, ma non solo, il CEN ha sempre sviluppato, sotto mandato della Commissione Europea, un insieme di norme tecniche che fornissero appunto l’algoritmo per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici.
 
Come è facile intuire, tra i desiderata della Commissione vi era anche un maggior allineamento nelle metodologie di calcolo tra i vari Paesi, di modo che i vari indicatori e gli APE fossero maggiormente confrontabili, anche al fine di comprendere meglio la situazione e l’evoluzione dei vari Paesi per quanto riguarda l’efficienza energetica degli edifici.
 
Tale operazione di avvicinamento, tuttavia, ha sempre incontrato qualche difficoltà. Diversi Paesi, tra cui il nostro, avevano infatti già un certo background normativo e legislativo sulla prestazione energetica degli edifici, ancora prima del 2002, anno in cui l’allora Comunità Europea ha pubblicato la prima edizione dell’EPBD.
 
Questi Paesi, in particolare, sono sempre stati un po’ restii ad abbracciare e adottare completamente e fedelmente la normativa EN, poiché ciò significava un cambio significativo e un adattamento piuttosto importante dell’assetto che già era in essere. Pertanto, diversi Paesi, nei primi anni di adozione dell’EPBD, hanno preferito un recepimento della Direttiva che conservasse i propri algoritmi di calcolo e le peculiarità nazionali.
 
Consci di questo fatto e tenendo presente l’obiettivo di perseguire una sempre maggiore uniformità tra i Paesi dell’UE sul calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici, i responsabili dello sviluppo delle norme EN, con il secondo ciclo di revisione di questo pacchetto (sotto il mandato M/480) hanno trovato questa formula degli allegati nazionali.
 
In pratica, si sono andati a definire tutti gli algoritmi di calcolo nel testo normativo, demandando alcune scelte e la definizione di molti parametri significativi ai cosiddetti allegati nazionali (annex A). Agli Stati Membri è stata così data più flessibilità e libertà di azione, adottando le norme EN e potendole adattare ai propri contesti ed esigenze.
 
Le norme EN sono quindi state inizialmente pubblicate con tali annex vuoti; sono solamente presenti degli annex B, informativi, con un esempio di compilazione. La compilazione e la pubblicazione degli annex A, normativi, è stata quindi demandata agli enti di normazione nazionali. Ecco, quindi spiegato il motivo di tale operazione e di tali inchieste.
 
Vediamo ora, in conclusione, di rispondere anche alle più frequenti domande che ci sono arrivate in proposito. La prima è sicuramente sul fatto che le attuali norme EN siano in vigore, anche con l’annex A vuoto. Confermiamo che le norme EN, pubblicate qualche anno fa, sono norme a tutti gli effetti in vigore, immediatamente recepite come norme nazionali UNI EN secondo gli accordi europei sulla normazione.
 
Come detto, attualmente sono disponibili con l’annex A vuoto, ed è normale che sia così. Ciò non toglie che possano essere comunque utilizzate (ad esempio con i valori e i parametri suggeriti dall’annex B).
 
A proposito dell’utilizzo, è doverosa una precisazione: tutte queste norme non sono ancora applicabili per quanto riguarda gli utilizzi previsti dal D.Lgs 192/05 e s.m.i. (in pratica tutto ciò che riguarda la verifica dei requisiti minimi, le relazioni tecniche e gli attestati di prestazione energetica). Questo poiché in tali ambiti bisognerà attendere che l’intero pacchetto sia completo e che il Ministero dia il via.
 
Per il momento, in tali ambiti, vale ancora l’assetto con le UNI/TS 11300. Per altri ambiti, dove la scelta dei metodi di calcolo è più libera, come ad esempio le diagnosi energetiche, la progettazione e qualunque altra valutazione energetica, queste norme EN sono già utilizzabili (qualche software commerciale ne implementa già qualcuna). Finora si sono utilizzate con l’annex B, ma tra poco potranno essere utilizzate anche con i parametri definiti a livello nazionale.
 
Un’ultima domanda sorge quindi spontanea: cosa succederà quando tutti gli annex nazionali saranno pubblicati? Non si useranno più le UNI/TS 11300?
 
A tal proposito, è necessario innanzitutto precisare che il passaggio alle norme, per tutto ciò che riguarda le connessioni con gli obblighi legislativi, verrà ampiamente comunicato e vi sarà un adeguato tempo per gestire al meglio la transizione.
 
A questo punto, crediamo che il tutto sia implementabile nell’ambito di un più ampio processo di revisione che dovrà necessariamente avvenire con il recepimento della nuova EPBD (ne abbiamo parlato ampiamente in precedenti articoli).
 
Una volta pronto il nuovo pacchetto di norme, l’idea è quella di utilizzarle il più possibile nella loro forma originaria, rimandando ad una versione snellita delle UNI/TS 11300 il solo compito di colmare le lacune e correggere eventuali errori delle norme EN europee. Ma, come detto, di questo ci sarà ampio modo di parlare in un prossimo futuro e seguiranno sicuramente aggiornamenti sul tema.
 
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