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Edilizia e urbanistica, il Governo riscriverà tutta la normativa

Edilizia e urbanistica, il Governo riscriverà tutta la normativa

I cardini della riforma: riordino di Dia, Scia e permesso di costruire, agevolazioni per la riqualificazione e freno al consumo di suolo

Vedi Aggiornamento del 10/06/2013
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 10/06/2013
25/10/2012 - Riscrivere i principi fondamentali della disciplina edilizia per scardinare un sistema che spesso provoca contenziosi e incertezze su permessi e titoli abilitativi, limitando anche il consumo di suolo. È lo spirito del nuovo disegno di legge in materia di infrastrutture, trasporti e territorio che dovrebbe approdare a breve sul tavolo del Consiglio dei Ministri.
 
Riforma dell’edilizia e del governo del territorio
Il disegno di legge delega il Governo ad armonizzare tutte le disposizioni esistenti in materia di edilizia e governo del territorio. Nel nuovo scenario tracciato dal ddl, le trasformazioni del territorio diventerebbero più sostenibili, anche dal punto di vista energetico.
 
Secondo la bozza, il riordino dovrebbe procedere su alcune linee principali:
- individuazione degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia collegati al diritto di proprietà fondiaria ed edilizia;
- certezza sui titoli abilitativi da utilizzare, con una serie di chiarimenti su Dia e Scia, ma anche riduzione dei pareri e degli atti di assenso da acquisire prima di intraprendere l’attività edilizia;
- individuazione di una normativa tecnica per l’edilizia tale da garantire la tutela dell’incolumità e della sicurezza pubblica, ma anche i diritti civili e sociali;
- individuazione di misure per favorire il risparmio energetico, l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, l’utilizzo di tecniche costruttive della bioedilizia e la qualità architettonica degli edifici;
- doverosità dell’esercizio dei poteri di controllo, vigilanza e sanzionatori;
- diversificazione dei procedimenti e della disciplina sanzionatoria, in base alla natura degli interventi edilizi e al carico urbanistico che producono;
- individuazione, sulla base del principio di sussidiarietà, delle funzioni amministrative connesse al governo del territorio esercitate dallo Stato e possibilità di interventi speciali dello Stato volti a rimuovere condizioni di squilibrio territoriale, economico e sociale;
- messa a punto di agevolazioni fiscali per la realizzazione di nuove costruzioni e per interventi di riqualificazione edilizia.
 
Il ddl potrebbe finalmente sbloccare il processo avviato con una serie di iniziative legislative in itinere già da diversi anni. È fermo in Senato dal mese di marzo 2012 il ddl per il governo del territorio, che punta all’omogeneità della disciplina su base nazionale, promuovendo la compensazione perequativa (Leggi Tutto).

L’esigenza di modernizzare le norme sul governo del territorio, ferme al 1942, è stata sollecitata anche dai Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri, che a giugno 2012 hanno stilato una serie di proposte per rivedere regime dei suoli, proprietà fondiaria, determinazione dell’indennità di esproprio e perequazione urbanistica (Leggi Tutto).
 
Ma già dal 2008 il Parlamento sta esaminando, con continui stop and go, quattro disegni di legge in materia di governo del territorio, che per primi hanno proposto una disciplina per la perequazione urbanistica (Leggi Tutto).

Il ddl potrebbe agire anche sul fronte della qualità architettonica. Ricordiamo infatti che è ferma in Parlamento la bozza di legge quadro, mentre alcune regioni hanno iniziato a regolare la materia in modo autonomo (Leggi Tutto).
 
Consumo di suolo
Per limitare il consumo di suolo, il nuovo disegno di legge propone di differenziare il contributo di costruzione, previsto dall’articolo 16 del Testo Unico dell'Edilizia (Dpr 380/2001), in modo da favorire la ristrutturazione e il riuso del patrimonio esistente.
 
L’incidenza degli oneri dovrebbe essere determinata dal Consiglio comunale sulla base dell’ampiezza, dell’andamento demografico, delle caratteristiche geografiche e delle destinazioni di zona previste dagli strumenti urbanistici. Sempre per limitare il consumo di suolo, le Amministrazioni potrebbero avere anche mano libera nel determinare costi di costruzione minori per le ristrutturazioni e maggiori per le nuove edificazioni.
 
La norma si pone sulla scia di diverse iniziative intraprese per tutelare il territorio. Ricordiamo per esempio il ddl per la valorizzazione delle aree agricole, approvato in Consiglio dei Ministri a metà settembre 2012, che mira a garantire una ripartizione equilibrata tra le zone agricole e quelle edificate (Leggi Tutto).
 
Va nella stessa direzione l’iniziativa del Ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, che nel marzo scorso ha annunciato il suo impegno a favore di una nuova legge per il governo del territorio, incentrata sul contenimento del consumo di suolo e sugli incentivi al recupero edilizio (Leggi Tutto).
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