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Post-sisma, 3 miliardi di euro in 3 anni per la ricostruzione

Post-sisma, 3 miliardi di euro in 3 anni per la ricostruzione

Le risorse finanzieranno le verifiche antisismiche dei Comuni in zona sismica 1 e la messa in sicurezza degli edifici nel cratere

Vedi Aggiornamento del 17/11/2017
Post-sisma, 3 miliardi di euro in 3 anni per la ricostruzione
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 17/11/2017
24/04/2017 - Il Governo ha stanziato nella Manovrina 2017, tre miliardi di euro (1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019) per la messa in sicurezza e la ricostruzione del Centro Italia.
 

Post-sisma: fondo per la messa in sicurezza dei Comuni

Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un apposito Fondo da ripartire con una dotazione di quasi 2 miliardi di euro (491 milioni di euro per l’anno 2017, 717 milioni di euro per l’anno 2018 e 700 milioni di euro per l’anno 2019).

L’utilizzo di questo Fondo sarà disciplinato da un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze su proposta del Commissario per la ricostruzione o del Dipartimento Casa Italia, di recente istituzione presso Palazzo Chigi.

Le risorse sono destinate ad interventi nei Comuni del cratere e nei Comuni delle zone a rischio sismico 1.

Nei Comuni del cratere saranno finanziati:
- le verifiche di vulnerabilità degli edifici scolastici e la conseguente realizzazione di progetti di ripristino e adeguamento antisismico;
- le verifiche di vulnerabilità degli edifici pubblici strategici e la conseguente realizzazione di progetti di ripristino e adeguamento antisismico;
- gli interventi di ricostruzione privata.
 
Nei Comuni delle zone a rischio sismico 1 saranno finanziate:
- le verifiche di vulnerabilità degli edifici scolastici e i relativi progetti di adeguamento;
- le verifiche di vulnerabilità degli edifici privati.
 

Nuove risorse per la ricostruzione delle aree terremotate

Per consentire l’avvio di interventi urgenti per la ricostruzione pubblica e privata nelle aree colpite dagli eventi sismici, il Governo autorizza la spesa di 150 milioni di euro per l’anno 2017.

Inoltre, per far fronte ai fabbisogni finanziari derivanti dalla prosecuzione delle attività di assistenza alla popolazione a seguito della cessazione dello stato di emergenza, è stato incrementato con 327 milioni di euro (63 milioni di euro per l’anno 2017 e 132 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019) il Fondo per la ricostruzione delle aree colpite da sisma, istituito dall’articolo 4, comma 1 del DL 189/2016 con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per il 2016.
 

Terremoto: zone franche urbane

Infine, la Manovrina prevede iniziative di sostegno al reddito e all’attività delle imprese attraverso la creazione delle Zone franche nei Comuni del cratere. A seconda dei danni subìti, le imprese potranno beneficiare dell’esenzione Ires e Irpef, fino a 100 mila euro di reddito annuo, dell’Irap su una produzione fino a 300 mila euro annui, dell’Imu e dei contributi previdenziali e assistenziali. 
 
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