07/12/2020 - L’uso del calcestruzzo (cls) a vista è elemento connotativo dell’architettura moderna, in special modo della corrente architettonica del Brutalismo (dal termine francese
beton brut "cemento grezzo"). Corrente che ha trovato la sua affermazione anche in Italia, soprattutto negli anni 70, ma che continua ancor oggi ad essere in voga.
Per quanto si pensasse che il calcestruzzo fosse un materiale inattaccabile ed indistruttibile, il degrado superficiale che ha interessato molte di queste strutture in cls faccia a vista -
pilastri,
travi,
parapetti e
intere facciate - hanno obbligato ad una rivalutazione del sistema costruttivo.
Infatti oggi, le moderne tecnologie, attraverso l’aggiunta di
additivi specifici, permettono di realizzare
miscele che sono altamente resistenti all’azione di agenti esterni come quelli atmosferici e gli inquinanti, annoverabili tra le principali cause di deterioramento del materiale.
Il degrado sulle superfici in cls si sviluppa a causa di un processo chimico chiamato
carbonatazione: le opere in cls contengono al loro interno della
calce libera (idrossido di calcio Ca(OH)
2), quando questa viene a contatto con l’acqua che penetra (pioggia, umidità, vento ecc. ecc.) viene messa in soluzione. In seguito, l’acqua evapora ma i
sali solubili (il calcio CaCO
3) presenti nella soluzione
rimangono.
La continua esposizione delle strutture in cls faccia a vista a reazioni di idratazione e carbonatazione genera diversi fenomeni di degrado, come:
-
colature ed efflorescenze: i sali solubili formati dal processo di carbonatazione tendono a spostarsi verso la superficie più esterna, dove cristallizzano sotto forma di polvere bianca, che altro non è che
efflorescenza; allo stesso tempo si osservano alterazioni superficiali come aree di colore diversificate, sfarinamenti diffusi, distacchi localizzati o distribuiti.
- corrosione: l’alterazione dello strato di finitura costituisce la precondizione per la propagazione di fenomeni di degrado anche all’interno della struttura, accentuati notevolmente anche dall’azione del gelo/disgelo. Tutto questo determina l'innesco della corrosione delle armature del cls.
Foto: colore idrorepellente e oleorepellente per calcestruzzo PROTECT GUARD® COLOR © COPLAN
Impermeabilizzazione cls a vista, la soluzione
È possibile intervenire prima che la situazione diventi irreversibile? Sì,
impermeabilizzando la superficie con
impregnanti protettivi per calcestruzzo.
Questi prodotti permettono di rendere idrorepellenti le superfici difendendole dalle aggressioni ambientali.
I
protettivi superficiali per cls possono essere usati per il trattamento di tutti i
materiali minerali assorbenti da costruzione quali: calcestruzzo a vista, intonaci, malte cementizie, murature in pietra arenaria, calcarea, murature in mattoni, calcestruzzo cellulare. Non possono essere usati su rivestimenti di tipo resinoso o plastico.
Posso essere a base solvente o in dispersione acquosa. Come per gli
impermeabilizzanti usati per i balconi, anche i protettivi per cls sono trasparenti, in modo da non alterare la texture del cemento, caratteristica specifica e decorativa del materiale. Ma, esistono in commercio anche delle tipologie semitrasparenti o lievemente coprenti.
Foto: impermeabilizzante protettivo antidegrado per calcestruzzo EVERCEM DPS © TECNOVA GROUP®
Impermeabilizzazione cls a vista, come avviene?
L’impregnante ha un forte potere di penetrazione per assorbimento; una volta applicato si disperde nelle minuscole discontinuità del supporto, dove solidifica formando un sottile strato idrorepellente che avvolge l’interno delle micro-cavità o delle microlesioni presenti in prossimità della superficie. Lo stato idrorepellente non elimina la traspirabilità, non è una pellicola.
La superficie diventa idrorepellente: l’acqua non viene più assorbita dal paramento ma scivola lungo la superficie; questo
effetto è detto
perlante ed è attivo anche in caso di pioggia a vento.
Lo strato idrorepellente impedisce, inoltre, a polvere e smog di aggredire la superficie. I depositi di sporco vengono eliminati con la pioggia (effetto autopulente) o attraverso un lavaggio periodico della superficie trattata.
Tra le caratteristiche tecniche dei protettevi si possono elencare la resistenza ai raggi UV, allo sfarinamento, al dilavamento e agli shock termici di dilatazione e contrazione.
Foto: inibitore di corrosione organofunzionale MasterProtect 8000 CI©BASF Construction Chemicals
Impermeabilizzazione cls a vista, preparazione delle superfici
Ogni trattamento impregnate deve essere preceduto da un’attenta e profonda pulizia del supporto. Composti grassi, oleosi, pulverulenti, friabili, devono essere eliminati perché ostacolano l’assorbimento della miscela e quindi il suo potere idrorepellente. La pulizia della superficie può essere fatta con acqua o utilizzando detergenti neutri o base di acidi. Fessure e distacchi devono essere rispristinati prima dell’applicazione dell’impregnate.
La fluidità della miscela permette una notevole semplicità e facilità nell’applicazione, che può essere manuale - usando la strumentazione per la tinteggiatura - o meccanica quando le superfici sono considerevoli.