Decreto integrativo sull’efficienza energetica
Come richiesto dall’Unione Europea, il decreto introduce la definizione di aggregatore, cioè un fornitore di servizi su richiesta che accorpa una pluralità di carichi utente di breve durata per venderli o metterli all’asta in mercati organizzati dell’energia, e di audit energetico, ossia la procedura sistematica finalizzata a ottenere un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati.Il testo differenzia anche i contatori di fornitura, vale a dire le apparecchiatura di misura dell’energia consegnata al singolo cliente finale, dai contatori individuali, cioè apparecchiature di misura del consumo di energia poste nella singola unità immobiliare. Viene poi spiegato cos’è il contatore condominiale: un contatore posto in condominio o edificio polifunzionale che misura l'energia termica consumata da una pluralità di unità immobiliari comprendente il riscaldamento e il raffreddamento degli spazi comuni e le perdite del tratto di rete comune.
Efficienza energetica, le richieste delle Regioni
La Conferenza delle Regioni ha chiesto delle correzioni con norme di livello nazionale per consentire una precisa contabilizzazione del calore nei condomìni. Secondo le Regioni, non sono definite bene le tipologie di contatori (di fornitura, condominiale, individuale) e c’è confusione sulle competenze. Come si legge nella relazione, in alcuni condomìni dopo l’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione in applicazione della norma UNI 10200 sono emerse criticità nella ripartizione delle spese per il riscaldamento.Per quanto riguarda le sanzioni per la mancata installazione dei dispositivi di termoregolazione nei condomìni, le Regioni hanno chiesto un sistema in grado di individuare il singolo condomino anziché l’intero condominio. Le multe oscilleranno dai 500 ai 2500 euro.