Sismabonus 110% nei centri storici, l’unità strutturale va verificata dal tecnico
RISTRUTTURAZIONE
Sismabonus 110% nei centri storici, l’unità strutturale va verificata dal tecnico
Agenzia delle Entrate: il professionista deve fornire un parere sulla base delle linee guida del Mims
30/09/2021 - I lavori antisismici nei centri storici possono essere agevolati con il Superbonus se il tecnico incaricato accerta la presenza dei requisiti prescritti dalle norme sulle agevolazioni fiscali e dalle Norme Tecniche per le Costruzioni - NTC 2018.
Con la risposta 630/2021, l’Agenzia delle Entrate ha quindi spiegato che è responsabilità del tecnico accertare che l’intervento sia realizzato su un’unità strutturale o che si sia in presenza di un “intervento di riparazione o locale”.
Il contribuente ha quindi chiesto se può usufruire del Superbonus anche se l’intervento riguarderà l’unità strutturale e non sarà eseguito sulla base di un progetto unitario.
L'Agenzia non è arrivata subito a questa conclusione. Inizialmente propendeva per un'applicazione letterale della normativa, arrivando in vari casi a negare l'agevolazione agli interventi che non fossero realizzati sulla base di un progetto unitario.
Assodato successivamente che il progetto può essere riferito all'unità strutturale, il passo fondamentale per accedere al Superbonus è individuare correttamente l'unità strutturale. Secondo le NTC 2018, l’unità strutturale deve avere continuità da cielo a terra, per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di norma, essere delimitata o da spazi aperti o da giunti strutturali o da edifici contigui strutturalmente, ma almeno tipologicamente diversi.
Come spiegato con la Circolare 7/2019, l’unità strutturale è caratterizzata da comportamento strutturale unitario nei confronti dei carichi orizzontali e verticali per cui, nell'individuarla, si terrà conto della tipologia costruttiva e del permanere di elementi caratterizzanti, anche al fine di definire interventi coerenti con la configurazione strutturale. L'US deve comunque garantire con continuità il trasferimento dei carichi in fondazione e, generalmente, è delimitata o da spazi aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui costruiti, ad esempio, con tipologie costruttive e strutturali diverse, o con materiali diversi, oppure in epoche diverse.
L’Agenzia ha inoltre ricordato l’importanza degli “interventi di riparazione o locali” nei centri storici. Tali interventi, come evidenziato dalla Commissione, se ben realizzati, consentono la riduzione del rischio sismico senza dover espletare la verifica sismica complessiva dell’intero aggregato o delle singole unità strutturali.
L’Agenzia ha quindi concluso che spetta al professionista incaricato valutare:
- se gli interventi antisismici prospettati possiedano i requisiti per essere considerati “interventi di riparazioni o locali”;
- l'individuazione di una “unità strutturale” secondo le NTC 2018;
- la possibilità di redigere progetti di intervento su una porzione di edificio in autonomia rispetto all'edificio considerato nella sua interezza.
Con la risposta 630/2021, l’Agenzia delle Entrate ha quindi spiegato che è responsabilità del tecnico accertare che l’intervento sia realizzato su un’unità strutturale o che si sia in presenza di un “intervento di riparazione o locale”.
Sismabonus 110%, unità strutturale e progetto unitario
L’Agenzia si è pronunciata sul caso di un contribuente che intende realizzare un intervento di consolidamento sismico su un edificio ubicato in zona omogenea R1 (nuclei antichi - centro storico) che, nonostante faccia parte di un aggregato edilizio più ampio, ha le caratteristiche dell’unità strutturale, come definita nel paragrafo 8.7.1 delle Norme Tecniche per le Costruzioni - NTC 2018.Il contribuente ha quindi chiesto se può usufruire del Superbonus anche se l’intervento riguarderà l’unità strutturale e non sarà eseguito sulla base di un progetto unitario.
Sismabonus 110% nei centri storici, come si individua l’unità strutturale
L’Agenzia ha ricordato che la normativa prevede che gli interventi antisismici nei centri storici devono essere effettuati sulla base di progetti unitari. Alla luce delle nuove conoscenze tecniche, la Commissione di monitoraggio delle linee guida per la Classificazione del rischio sismico delle costruzioni, operante all’interno del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha affermato che alla normativa può essere data un'interpretazione diversa, concludendo che i progetti devono riferirsi all’unità strutturale.L'Agenzia non è arrivata subito a questa conclusione. Inizialmente propendeva per un'applicazione letterale della normativa, arrivando in vari casi a negare l'agevolazione agli interventi che non fossero realizzati sulla base di un progetto unitario.
Assodato successivamente che il progetto può essere riferito all'unità strutturale, il passo fondamentale per accedere al Superbonus è individuare correttamente l'unità strutturale. Secondo le NTC 2018, l’unità strutturale deve avere continuità da cielo a terra, per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di norma, essere delimitata o da spazi aperti o da giunti strutturali o da edifici contigui strutturalmente, ma almeno tipologicamente diversi.
Come spiegato con la Circolare 7/2019, l’unità strutturale è caratterizzata da comportamento strutturale unitario nei confronti dei carichi orizzontali e verticali per cui, nell'individuarla, si terrà conto della tipologia costruttiva e del permanere di elementi caratterizzanti, anche al fine di definire interventi coerenti con la configurazione strutturale. L'US deve comunque garantire con continuità il trasferimento dei carichi in fondazione e, generalmente, è delimitata o da spazi aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui costruiti, ad esempio, con tipologie costruttive e strutturali diverse, o con materiali diversi, oppure in epoche diverse.
L’Agenzia ha inoltre ricordato l’importanza degli “interventi di riparazione o locali” nei centri storici. Tali interventi, come evidenziato dalla Commissione, se ben realizzati, consentono la riduzione del rischio sismico senza dover espletare la verifica sismica complessiva dell’intero aggregato o delle singole unità strutturali.
L’Agenzia ha quindi concluso che spetta al professionista incaricato valutare:
- se gli interventi antisismici prospettati possiedano i requisiti per essere considerati “interventi di riparazioni o locali”;
- l'individuazione di una “unità strutturale” secondo le NTC 2018;
- la possibilità di redigere progetti di intervento su una porzione di edificio in autonomia rispetto all'edificio considerato nella sua interezza.