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Energia, la UE chiede aiuto per definire gli obiettivi al 2030

Energia, la UE chiede aiuto per definire gli obiettivi al 2030

Il Libro Verde sul nuovo quadro al 2030 è in consultazione pubblica sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico

Vedi Aggiornamento del 01/08/2014
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 01/08/2014
23/04/2013 - Il Ministero dello Sviluppo Economico ha lanciato una consultazione pubblica relativa al Libro Verde sul nuovo quadro al 2030 per le politiche dell’Unione in materia di cambiamenti climatici ed energia.
 
Il Libro Verde è stato adottato dalla Commissione europea il 27 marzo scorso, per dare continuità alle politiche e agli obiettivi fissati con il noto “Pacchetto Clima-Energia” con orizzonte al 2020.
 
L'attuale quadro normativo si fonda infatti su tre obiettivi principali da raggiungere nell'UE entro il 2020:
- una riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto al livello del 1990;
- una quota del 20% di fonti energetiche rinnovabili nel totale di energia utilizzata;
- un risparmio del 20% nel consumo di energia primaria (rispetto alle proiezioni elaborate prima dell'accordo sugli obiettivi climatici ed energetici per il 2020).
 
L’obiettivo della riduzione del 20% del consumo di energia primaria - si legge nel Libro Verde - non è giuridicamente vincolante per gli Stati membri; tuttavia sono stati registrati progressi significativi. Dal 2007 il consumo di energia è in leggera diminuzione, sia per effetto della crisi economica e delle politiche vigenti, che della riduzione dell’intensità energetica dell’industria.
 
Da quando è stata adottata la Direttiva sull’efficienza energetica (Direttiva 2012/27/UE - DEE) nel 2012, l’UE dispone di un quadro legislativo completo che deve essere integralmente attuato dagli Stati membri. La DEE contribuirà a determinare progressi in questo settore, anche se l’analisi preliminare della Commissione indica che con le politiche attuali l’obiettivo del 2020 non sarà conseguito.
 
A livello nazionale, dal 2009-2010 sono state attuate le Direttive sull’ecoprogettazione e l’etichettatura energetica dei prodotti connessi all’energia, misure che riducono la domanda di energia dei prodotti per la casa (lavastoviglie, frigoriferi, lavatrici, televisori) e dei prodotti industriali (motori, ventilatori e pompe).
 
Per quanto riguarda gli edifici, l’UE nel 2010 ha adottato la nuova direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (Direttiva 2010/30/CE - EPBD), che impone agli Stati membri di applicare requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici nuovi ed esistenti e di provvedere affinché entro il 2021 tutti i nuovi edifici siano “a energia quasi zero”.
 
Tuttavia - rileva la UE - i ritardi accumulati e l’incompletezza di alcune misure nazionali di attuazione rischiano di mettere a repentaglio il contributo indispensabile del settore immobiliare alla riduzione delle emissioni di gas serra e del consumo energetico. Si stima che il potenziale di risparmi efficaci rispetto ai costi del settore edilizio sia pari a 65 Mtep da qui al 2020.
 
In considerazione dei cambiamenti che, successivamente alla definizione degli obiettivi al 2020, si sono registrati sia in ambito economico e nei mercati energetici, sia nel campo della ricerca e della tecnologia applicata alla produzione di energia, il Libro Verde rappresenta un’occasione di riflessione sugli obiettivi che si intendono perseguire a livello europeo entro il 2030 e costituisce il primo passo verso la definizione di un nuovo accordo sulle future politiche energetiche e climatiche dell’UE.
 
Il quadro strategico delinea come obiettivi principali per il 2030 la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la garanzia dell’approvvigionamento energetico, il sostegno alla crescita, alla competitività e all’occupazione, da realizzarsi secondo un approccio efficiente in termini di costi e fondato sull’impiego dell’alta tecnologia.
 
Fino al 31 maggio 2013 tutti i portatori di interesse possono inviare al Ministero le proprie opinioni e osservazioni, al fine di contribuire a delineare un quadro il più possibile completo delle diverse posizioni, che potranno così informare e sostenere l’azione dell’Italia nel futuro dibattito europeo sulle politiche climatiche ed energetiche.
 
In alternativa, è possibile partecipare alla (più dettagliata) consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea con l’intento di acquisire dagli Stati Membri, dalle istituzioni e dai portatori d’interesse le loro posizioni sui temi affrontati, sempre attraverso il sito del Ministerodello sviluppo economico.
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