Casa Italia, Renzo Piano in Senato: ‘10 prototipi per 10 milioni di case’
Matteo Renzi: ‘i soldi per partire con la ricostruzione ci sono, metteremo quel che serve’. Cnappc: ‘Piano coglie nel segno’
30/09/2016 - “Io ho un progetto, non come architetto ma come senatore a vita”, un “importante progetto di lunga durata”, “forse di due generazioni, di 50 anni per salvaguardare il patrimonio residenziale di questo paese dal sisma”. “Vorrei occuparmi di casa, il rifugio di tutti e il luogo dove si trova se stessi e non immaginabile che non sia sicuro”.
Lo ha detto l’architetto e senatore a vita, Renzo Piano, intervenendo in Senato nel corso della discussione della mozione sulla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 24 agosto e sul progetto Casa Italia, mozione approvato dall’Aula.
Serve un ‘progetto’ di lungo periodo, che deve mettere in conto la costruzione di 10 milioni di case. “Bisogna realizzare dieci prototipi, lungo l’arco dell’Appennino e poi sceglierli. Si possono costruire in tempi brevi, abbiamo la competenza per poterlo fare”.
Secondo Piano “tutto deve cominciare con la diagnostica” con “strumenti che tra l'altro produciamo noi in Italia" che "consente subito di passare a una cantieristica leggera”. Per la ricostruzione in sicurezza di 10 milioni di case - ha detto l’architetto - “serve innanzitutto l’organizzazione” e ciò può essere realizzato “con un costo limitato: i soldi possono essere trovati facilmente nei bilanci di ogni anno ed entrano subito nel circuito”.
“Siamo custodi di una bellezza straordinaria di cui andar fieri - ha aggiunto l’architetto -, ma non possiamo vantarcene: l’abbiamo ereditata e dobbiamo portarla ai nostri figli e nipoti o rischiamo di diventare eredi indegni”. Per questo - ha sottolineato - “ci vuole un progetto di lunga durata, di 50 anni almeno”.
“Propongo un gruppo di lavoro, che è accanto a me, e che non chiede nulla se non di essere utile al Paese”. “Non è accademia, sono una persona pratica, un costruttore di città, di luoghi per la gente” - ha concluso Renzo Piano.
Dopo Renzo Piano è intervenuto il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “I costi per la ricostruzione post-terremoto non li puoi stimare, il processo si allarga piano piano. I soldi per partire ci sono. Non abbiamo paura a metterci tutto quello che serve. Sulle scuole per i tuoi figli, non c’è da discutere. I sindaci devono tornare a progettare...”. “Lancio un appello ai sindaci a progettare, a fare proposte - ha aggiunto Renzi. E invito a farlo tutti assieme. In fondo, la frase chiave del bell’intervento di Renzo Piano è ‘io ho un progetto’”.
“Renzo Piano coglie nel segno indicando l’esigenza di una strategia di lungo termine, di “un progetto di lunga durata, di 50 anni almeno” per la messa in sicurezza del Paese e per la realizzazione, quindi, delle città del futuro. Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc), in merito all’intervento dell’architetto e senatore a vita. ù
“Già dall’illustrazione del progetto ‘Casa Italia’ da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi, abbiamo riscontrato un evidente segno di discontinuità rispetto al passato. Per la prima volta, infatti, si sta immaginando un nuovo modello di ‘rigenerazione’ - così come da anni sostengono gli architetti italiani - che avvii la realizzazione delle città che verranno. Una ricostruzione, dunque, per il futuro e non per il passato, facendo tesoro di quanto viene realizzato in molte città europee nelle quali la priorità è proprio progettare guardando lontano” - ha aggiunto Cappochin.
“Valutiamo anche positivamente che Renzi abbia oggi confermato la disponibilità di risorse economiche per dare avvio a questo grande progetto: in una visione strategica complessiva servirà finanziare le misure di incentivi fiscali quali l’ecobonus, ma anche accorpare quelle risorse finora frazionate e destinate a singoli progetti che purtroppo, troppo spesso, sono andate disperse senza raggiungere gli obiettivi prefissati” - ha concluso il presidente del Cnappc.