28/07/2021 - Per supportare la ripresa dell’Italia, occorre puntare sul sistema delle costruzioni.
Gli investimenti previsti dal
PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, hanno
rimesso l’edilizia pubblica al centro della vita economica del Paese.
E
con il Superbonus 110%, anche l’edilizia privata sta vivendo una stagione di rinascita, spinta dalla ripresa del mercato immobiliare residenziale.
Viaggia su due binari - edilizia pubblica ed edilizia privata - l’analisi condotta da
SAIE Bari, la principale fiera delle costruzioni in Italia (
dal 7 al 9 ottobre 2021 presso la Nuova Fiera del Levante di Bari), sulla base dei dati elaborati dall’ANCE.
PNRR: l’edilizia al centro degli investimenti
Secondo lo studio, dei 222 miliardi di euro di investimenti del PNRR, quasi metà (48%) riguardano il settore delle costruzioni. Si tratta di
107,7 miliardi destinati interamente all’edilizia e, di questi,
63,5 miliardi riguardano nuovi interventi.
Nel periodo 2021-2026 si prevede poi che il PNRR possa determinare per il comparto costruzioni una
crescita di 3,3 punti percentuali: nessun altro settore godrà di un effetto positivo così forte.
Gli interventi previsti riguardano
l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici (29,55 miliardi di euro), l’alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0 (28,3 miliardi di euro), la
digitalizzazione, la
sicurezza sismica e l’
edilizia scolastica (con, ad esempio, il “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica” e il “Piano asili nido e scuole dell’infanzia”).
L’alta velocità ferroviaria - spiegano gli autori dello studio - merita un discorso a parte:
verranno migliorate le infrastrutture che collegano il Nord con il resto d’Europa (la Brescia-Verona-Vicenza, la Liguria-Alpi e la Verona-Brennero)
e quelle del Sud (la Napoli-Bari, la Palermo-Catania-Messina e la Salerno-Reggio Calabria). Tutti questi lavori verranno ultimati entro il secondo trimestre 2026 e avranno un impatto diretto sul territorio e sulla vita dei cittadini.
Superbonus 110%: crescono gli interventi; ora serve la proroga
Secondo i dati Enea-Mise, al 1° luglio gli interventi agevolati con il superbonus sono stati oltre 24 mila, per un valore totale di quasi 3,5 miliardi di euro (+39,7% rispetto a maggio).
Tra le regioni spicca la
Lombardia (con 3.293 interventi per un valore di 507 milioni di euro), seguita dal
Veneto (3.111; 353 mln) e dal
Lazio (2.383; 310 mln). Buone le performance delle quattro regioni meridionali più popolose:
Sicilia, Puglia, Campania e Calabria, tutte nella top10.
L’elaborazione ANCE su dati Enea restituisce la fotografia dell'incentivo: gli
edifici condominiali determinano il 43% circa del valore degli interventi e sono caratterizzati da un importo medio che supera i 500mila euro, gli
edifici unifamiliari costituiscono il 35% e le
unità immobiliari indipendenti il 22%.
Secondo gli organizzatori della fiera, dunque,
il superbonus 110% rappresenta un successo per due motivi:
ha contribuito a rilanciare la filiera edile, che veniva da un periodo complicato, e
sta aiutando il Paese a raggiungere gli obiettivi di sicurezza sismica e di efficienza energetica.
Ma la priorità, adesso - secondo i promotori -, è rendere il superbonus sempre più sistemico con una
proroga almeno fino al 2023. Solo così - sostengono - si potrà evitare di perdere importanti opportunità, incentivare nuove iniziative e, soprattutto, coinvolgere nella maniera più efficace gli istituti bancari, essenziali per finanziare gli interventi.