Cessione del credito, come si potrebbe limitare la responsabilità solidale
NORMATIVA
Cessione del credito, come si potrebbe limitare la responsabilità solidale
Esonero per banche e assicurazioni, diligenza nei controlli certificata dall’intermediario finanziario, utilizzo dei crediti non fruiti negli anni successivi: gli emendamenti al ddl ‘Aiuti-bis’
06/09/2022 - Eliminare, o quantomeno limitare, la responsabilità solidale di chi acquista il credito corrispondente ai bonus edilizi. È l’obiettivo di una serie di emendamenti al disegno di legge per la conversione del Decreto “Aiuti-bis”, che domani riprende il suo iter in Senato. La riunione delle Commissioni Bilancio e Finanze, inizialmente convocata per oggi, è stata sconvocata e riprogrammata domani mattina alle 9.
Gli emendamenti, presentati in modo trasversale dagli esponenti di più forze politiche, puntano a riattivare il mercato della cessione dei crediti.
Una delle correzioni al meccanismo della cessione del credito è entrato in vigore lo scorso 20 agosto e consente alle banche la cessione dei crediti non ancora smaltiti a tutte le Partite Iva, senza vincoli di tempo.
Il mercato delle cessioni però è ancora in affanno. Secondo gli operatori del settore dipende dalla responsabilità solidale dell’acquirente del credito, che può essere chiamato a rispondere di eventuali condotte fraudolente del cedente. Al cessionario è richiesta “diligenza” nella verifica prima di acquisire il credito, ma le operazioni di fatto scoraggiano i potenziali acquirenti e i crediti non riescono ad essere smaltiti.
Un nuovo tentativo è in atto con il ddl “Aiuti-bis”. Il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento che mira a cancellare integralmente la responsabilità solidale di chi acquista il credito corrispondente alla detrazione.
L’emendamento di Italia Viva punta a ridurre le responsabilità di chi acquista un credito da un intermediario finanziario. La proposta prevede che la diligenza, chiesta ai soggetti che acquistano il credito dall’intermediario finanziario, sia sempre dimostrata nel caso in cui gli acquirenti, prima dell’acquisto, non abbiano avuto alcun ruolo nell’origine e nella fruizione del credito.
Forza Italia ha presentato un emendamento che interviene su due fronti: da una parte consentirebbe di utilizzare negli anni successivi la quota di credito maturata dopo aver praticato lo sconto in fattura e non utilizzata, dall’altra limiterebbe i casi di responsabilità solidale.
Per quanto riguarda la responsabilità solidale, l’emendamento di Forza Italia chiede di esonerare banche, intermediarti finanziari e assicurazioni autorizzate ad operare in Italia. L’emendamento propone di dimostrare la diligenza dei cessionari attraverso una dichiarazione, rilasciata dall’intermediario finanziario, che attesti la presenza dei documenti necessari e dei presupposti che danno diritto alla detrazione.
Data la specificità dei bonus fiscali, destinati anche alla riqualificazione e alla messa in sicurezza degli immobili appartenenti a fasce di popolazione a basso reddito, Forza Italia chiede anche di eliminare, dagli indicatori che dimostrano la falsità dei crediti, il criterio dell’incoerenza reddituale e patrimoniale tra valore, oggetto dei lavori e profilo del committente beneficiario e il criterio della sproporzione tra ammontare dei crediti ceduti e valore dell’unità immobiliare.
Le proposte dovranno ora essere valutate e votate dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, chiamate da domani a esaminare il testo del ddl.
Gli emendamenti, presentati in modo trasversale dagli esponenti di più forze politiche, puntano a riattivare il mercato della cessione dei crediti.
Cessione del credito e responsabilità solidale
Lo stallo è stato causato dalla sovrapposizione di diverse modifiche normative, introdotte per prevenire le frodi fiscali, che stanno mettendo a rischio professionisti ed imprese.Una delle correzioni al meccanismo della cessione del credito è entrato in vigore lo scorso 20 agosto e consente alle banche la cessione dei crediti non ancora smaltiti a tutte le Partite Iva, senza vincoli di tempo.
Il mercato delle cessioni però è ancora in affanno. Secondo gli operatori del settore dipende dalla responsabilità solidale dell’acquirente del credito, che può essere chiamato a rispondere di eventuali condotte fraudolente del cedente. Al cessionario è richiesta “diligenza” nella verifica prima di acquisire il credito, ma le operazioni di fatto scoraggiano i potenziali acquirenti e i crediti non riescono ad essere smaltiti.
Aiuti-bis, gli emendamenti per limitare la responsabilità solidale
Su impulso degli operatori del settore, gli esponenti di quasi tutte le forze politiche hanno proposto più volte di eliminare la responsabilità solidale, ma i tentativi di modifica normativa si sono sempre conclusi con un nulla di fatto.Un nuovo tentativo è in atto con il ddl “Aiuti-bis”. Il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento che mira a cancellare integralmente la responsabilità solidale di chi acquista il credito corrispondente alla detrazione.
L’emendamento di Italia Viva punta a ridurre le responsabilità di chi acquista un credito da un intermediario finanziario. La proposta prevede che la diligenza, chiesta ai soggetti che acquistano il credito dall’intermediario finanziario, sia sempre dimostrata nel caso in cui gli acquirenti, prima dell’acquisto, non abbiano avuto alcun ruolo nell’origine e nella fruizione del credito.
Forza Italia ha presentato un emendamento che interviene su due fronti: da una parte consentirebbe di utilizzare negli anni successivi la quota di credito maturata dopo aver praticato lo sconto in fattura e non utilizzata, dall’altra limiterebbe i casi di responsabilità solidale.
Per quanto riguarda la responsabilità solidale, l’emendamento di Forza Italia chiede di esonerare banche, intermediarti finanziari e assicurazioni autorizzate ad operare in Italia. L’emendamento propone di dimostrare la diligenza dei cessionari attraverso una dichiarazione, rilasciata dall’intermediario finanziario, che attesti la presenza dei documenti necessari e dei presupposti che danno diritto alla detrazione.
Data la specificità dei bonus fiscali, destinati anche alla riqualificazione e alla messa in sicurezza degli immobili appartenenti a fasce di popolazione a basso reddito, Forza Italia chiede anche di eliminare, dagli indicatori che dimostrano la falsità dei crediti, il criterio dell’incoerenza reddituale e patrimoniale tra valore, oggetto dei lavori e profilo del committente beneficiario e il criterio della sproporzione tra ammontare dei crediti ceduti e valore dell’unità immobiliare.
Le proposte dovranno ora essere valutate e votate dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, chiamate da domani a esaminare il testo del ddl.