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La pietra sinterizzata in cucina: le superfici ecologiche e resistenti Lapitec
AZIENDE
La pietra sinterizzata in cucina: le superfici ecologiche e resistenti Lapitec
Il materiale naturale adatto per piani lavoro e superfici verticali, che resiste alle macchie e agli effetti del tempo
02/10/2023 - Naturale ed ecologica, la pietra sinterizzata Lapitec è adatta per rivestire top cucina e superfici verticali grazie alle sue qualità di resistenza alle macchie, ai graffi e ai segni del tempo. Realizzato a partire da una miscela di minerali 100% naturali, il materiale è identico in ogni punto dello spessore della lastra, in modo da mostrare lo stesso effetto cromatico con qualsiasi tipo di lavorazione.
La pietra sinterizzata Lapitec deriva da un processo di vibro-compressione sottovuoto e cottura ad elevate temperature (sinterizzazione). In questi passaggi le polveri si compattano senza l’ausilio di colle o resine, dando origine a lastre in grandi dimensioni (fino a 1540 mm x 3440 mm, in spessore 12, 20 o 30 mm) utilizzabili per top cucina, superfici verticali e altri complementi sia indoor che outdoor.
Lapitec è proposta in una palette di colori che traggono ispirazione dalla natura, dal bianco al nero, passando per una variazione di grigi e di marroni, più alcune particolari nuance attraversate da venature irregolari a contrasto. Il colore delle lastre è frutto della miscela minerale e non di stampe.
Liscio, opaco, lucido o con diversi gradi di ruvidità, il materiale è personalizzabile nella finitura e rimane privo di pori in superficie, caratteristica che ne assicura l’igiene e facilità di pulizia, agevolandone l’impiego nel settore cucina.
Resistente al calore e alle escursioni termiche, la pietra può essere lavorata per integrare tecnologie sotto-top come comandi touch o piani riscaldati e refrigerati.
Lapitec propone nel suo catalogo Orion, una collezione di lavelli integrabili al top con continuità di colore, e Lapitec Chef, un piano cottura brevettato dall’azienda, totalmente invisibile e azionato da speciali tappetini in silicone alimentare, che una volta tolti lasciano la superficie libera per ospitare qualunque altra attività, dalla preparazione, all’impiattamento, il lavoro, la conversazione.
Lapitec su Archiproducts
La pietra sinterizzata Lapitec deriva da un processo di vibro-compressione sottovuoto e cottura ad elevate temperature (sinterizzazione). In questi passaggi le polveri si compattano senza l’ausilio di colle o resine, dando origine a lastre in grandi dimensioni (fino a 1540 mm x 3440 mm, in spessore 12, 20 o 30 mm) utilizzabili per top cucina, superfici verticali e altri complementi sia indoor che outdoor.Lapitec è proposta in una palette di colori che traggono ispirazione dalla natura, dal bianco al nero, passando per una variazione di grigi e di marroni, più alcune particolari nuance attraversate da venature irregolari a contrasto. Il colore delle lastre è frutto della miscela minerale e non di stampe.
Liscio, opaco, lucido o con diversi gradi di ruvidità, il materiale è personalizzabile nella finitura e rimane privo di pori in superficie, caratteristica che ne assicura l’igiene e facilità di pulizia, agevolandone l’impiego nel settore cucina.Resistente al calore e alle escursioni termiche, la pietra può essere lavorata per integrare tecnologie sotto-top come comandi touch o piani riscaldati e refrigerati.
Lapitec propone nel suo catalogo Orion, una collezione di lavelli integrabili al top con continuità di colore, e Lapitec Chef, un piano cottura brevettato dall’azienda, totalmente invisibile e azionato da speciali tappetini in silicone alimentare, che una volta tolti lasciano la superficie libera per ospitare qualunque altra attività, dalla preparazione, all’impiattamento, il lavoro, la conversazione.
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