NORMATIVA
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Superbonus nel 2025 solo per chi ha già avviato i lavori
NORMATIVA
Superbonus nel 2025 solo per chi ha già avviato i lavori
Nel ddl di bilancio anche la possibilità di rateizzare in 10 anni la detrazione per le spese sostenute nel 2023
23/10/2024 - È in arrivo uno sbarramento per il Superbonus 2025, ma anche la possibilità di ripartire in 10 rate la detrazione relativa alle spese sostenute nel 2023.
Le novità sono contenute nel disegno di legge di bilancio per il 2025 e, a meno che non intervengano emendamenti nel corso dell’approvazione, diventeranno operative a partire dal prossimo anno.
Il testo indica il 15 ottobre 2024 come scadenza entro la quale, per considerarsi avviati, per gli interventi deve essere stata:
- presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata Superbonus (CILAS) se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
- adottata la delibera assembleare e presentata la CILAS se gli interventi sono effettuati dai condomini;
- richiesto il titolo abilitativo se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
In base alla bozza, gli interventi avviati dopo il 15 ottobre 2024 saranno tagliati fuori dalla possibilità di ottenere il Superbonus.
Tale limite temporale del 15 ottobre 2024 (giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato la Manovra), risulta già decorso nel momento in cui è stato reso noto alla potenziale platea di beneficiari del Superbonus 2025. Non è quindi difficile ipotizzare che, se confermato all'esame della Camera, sarà il bersaglio di numerosi emendamenti.
Il beneficiario potrà esercitare questa opzione presentando una dichiarazione dei redditi integrativa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d'imposta 2024.
Nel caso in cui dalla dichiarazione integrativa emerga un maggiore debito d'imposta, la maggiore imposta dovuta è versata dal contribuente, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi relative dovute in relazione al periodo d’imposta 2024.
L’obiettivo del ddl è quello di estendere anche alle spese del 2023 la chance di rateizzazione decennale riconosciuta per le spese sostenute nel 2022.
L’allungamento dei termini risponde all’esigenza di smaltire i crediti fermi nei cassetti fiscali dei contribuenti. I crediti che non sono stati ceduti a causa della saturazione del mercato e del cambiamento delle norme sulla cessione del credito possono infatti essere fruiti come detrazione Irpef. Dato che alcuni contribuenti non hanno la capienza fiscale per fruire della detrazione in 4 anni, il periodo di rimborso è stato allungato per abbassare la rata annuale e consentire l’utilizzo dell’intero bonus.
Per le spese sostenute nel 2024, invece, è obbligatoria la rateizzazione del Superbonus in 10 anni.
Le novità sono contenute nel disegno di legge di bilancio per il 2025 e, a meno che non intervengano emendamenti nel corso dell’approvazione, diventeranno operative a partire dal prossimo anno.
Superbonus 2025, sbarramento in arrivo
Il disegno di legge di bilancio di fatto introduce uno stop al Superbonus 2025: a partire dal prossimo anno, potranno usufruire della detrazione, che avrà l’aliquota del 65%, solo condomini, persone fisiche che realizzano interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari, anche se posseduti da un unico proprietario, e enti del terzo settore che abbiano già avviato gli interventi.Il testo indica il 15 ottobre 2024 come scadenza entro la quale, per considerarsi avviati, per gli interventi deve essere stata:
- presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata Superbonus (CILAS) se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
- adottata la delibera assembleare e presentata la CILAS se gli interventi sono effettuati dai condomini;
- richiesto il titolo abilitativo se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
In base alla bozza, gli interventi avviati dopo il 15 ottobre 2024 saranno tagliati fuori dalla possibilità di ottenere il Superbonus.
Tale limite temporale del 15 ottobre 2024 (giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato la Manovra), risulta già decorso nel momento in cui è stato reso noto alla potenziale platea di beneficiari del Superbonus 2025. Non è quindi difficile ipotizzare che, se confermato all'esame della Camera, sarà il bersaglio di numerosi emendamenti.
Possibilità di rateizzare in 10 anni il Superbonus 2023
Il ddl di bilancio per il 2025 prevede anche la possibilità di ripartire in 10 rate annuali la detrazione spettante per le spese agevolate con il Superbonus sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.Il beneficiario potrà esercitare questa opzione presentando una dichiarazione dei redditi integrativa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d'imposta 2024.
Nel caso in cui dalla dichiarazione integrativa emerga un maggiore debito d'imposta, la maggiore imposta dovuta è versata dal contribuente, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi relative dovute in relazione al periodo d’imposta 2024.
L’obiettivo del ddl è quello di estendere anche alle spese del 2023 la chance di rateizzazione decennale riconosciuta per le spese sostenute nel 2022.
L’allungamento dei termini risponde all’esigenza di smaltire i crediti fermi nei cassetti fiscali dei contribuenti. I crediti che non sono stati ceduti a causa della saturazione del mercato e del cambiamento delle norme sulla cessione del credito possono infatti essere fruiti come detrazione Irpef. Dato che alcuni contribuenti non hanno la capienza fiscale per fruire della detrazione in 4 anni, il periodo di rimborso è stato allungato per abbassare la rata annuale e consentire l’utilizzo dell’intero bonus.
Per le spese sostenute nel 2024, invece, è obbligatoria la rateizzazione del Superbonus in 10 anni.