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Innovazione e sostenibilità in oltre 1000 regolamenti edilizi italiani

Innovazione e sostenibilità in oltre 1000 regolamenti edilizi italiani

Rapporto ONRE di Legambiente e Cresme: sono 21 milioni i cittadini che vivono nei Comuni dotati di strumenti innovativi

Vedi Aggiornamento del 21/10/2016
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 21/10/2016
11/03/2013 - Una spinta dal basso nella direzione dell’innovazione e della sostenibilità in edilizia. Così Legambiente sintetizza i risultati dell’annuale indagine sui regolamenti edilizi orientati al risparmio energetico.
 
Il Rapporto ONRE di Legambiente e Cresme, presentato venerdì scorso, evidenzia che sono saliti a 1.003 i Comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualità del costruito, anticipando e andando oltre la normativa in vigore.
 
Un numero in aumento costante da quando, 5 anni fa, Cresme e Legambiente hanno promosso l’Osservatorio Nazionale sui Regolamenti Edilizi, che fotografa il cambiamento in atto nella filiera delle costruzioni, ricostruendo annualmente il quadro dei provvedimenti nazionali e regionali in materia di innovazione energetica e ambientale.
 
Come partner dell’Osservatorio, a partire da quest’anno, si sono aggiunti importanti soggetti della filiera delle costruzioni, quali Assotermica, Consiglio nazionale degli architetti, Federlegnoarredo, PVC Forum, Uncsaal.
 
I regolamenti sostenibili sono diffusi in tutte le Regioni italiane, nonostante una forte prevalenza in quelle del centro-nord, e sono aumentati non solo i Comuni virtuosi (i regolamenti sostenibili sono cresciuti del 42,3% rispetto 2010 e addirittura dell’80% rispetto al 2009) ma anche i temi affrontati. Complessivamente - spiegano i promotori dello studio - i cittadini che vivono nei Comuni dove sono in vigore questi strumenti innovativi sono oltre 21 milioni.
 
I parametri presi in considerazione nell’analisi - spiega il comunicato - sono: l’isolamento termico, i tetti verdi, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica degli impianti, l’orientamento e la schermatura degli edifici, i materiali da costruzioni locali e riciclabili, il risparmio idrico e il recupero delle acque meteoriche e delle acque grigie, l’isolamento acustico, la permeabilità dei suoli e l’effetto isola di calore, le prestazioni dei serramenti, la contabilizzazione del calore, la certificazione energetica, le pompe di calore e le caldaie a condensazione, la ventilazione meccanica controllata.
 
Scarica il Rapporto ONRE 2013


“I regolamenti edilizi comunali - ha spiegato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente - si stanno dimostrando un’ottima chiave di lettura per raccontare l’evoluzione verso l’edilizia sostenibile e strumenti preziosi per accompagnare l’innovazione in corso, per una corretta progettazione e per la realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico. I risultati - ha aggiunto Zanchini - dimostrano che l’innovazione sta andando avanti e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall’Unione Europea sta producendo buoni risultati”.
 
“Ora occorre, però, una regia nazionale che consenta di superare le troppe contraddizioni del quadro normativo italiano e i ritardi nel recepimento della normativa europea di riferimento, per raggiungere gli obiettivi fissati al 2021 quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantità di energia per il riscaldamento e il raffrescamento (Edifici a Energia Quasi Zero) che, in ogni caso, dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili. È indispensabile - ha concluso il vice presidente di Legambiente - anche una strategia per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dando certezze per le detrazioni del 55% che terminerebbero a giugno e legando gli incentivi ai risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi energetici, aiutando così concretamente le famiglie”.

Agli Edifici a Energia Quasi Zero è dedicato il nuovo Smart Village in Tour di Edilportale.

Il rapporto ONRE traccia anche il quadro della normativa in vigore in Italia in materia di efficienza energetica in edilizia. Tra le norme regionali più avanzate rispetto a questi temi sono da segnalare le Province Autonome di Trento e Bolzano, dove la certificazione energetica è oggi una pratica conosciuta e diffusa e dove si è stabilito che per tutte le nuove costruzioni la classe B deve essere, per tutti i nuovi interventi, quella minima obbligatoria.
 
La Lombardia è la Regione dove si conta la quantità più elevata di Comuni virtuosi (318), seguita da Toscana (133) ed Emilia-Romagna (con 127). L’Emilia-Romagna inoltre ha deciso di anticipare gli obblighi di sviluppo delle energie rinnovabili previsti dal Decreto 28/2011 e quindi di soddisfare una percentuale crescente dei fabbisogni di riscaldamento, raffrescamento, elettricità.

I nuovi obiettivi previsti dalla Direttiva Europea 31/2010 sulla prestazione energetica nell’edilizia e sugli Edifici a Energia Quasi Zero- ricorda Legambiente - sono precisi: dal 1° gennaio 2019 tutti i nuovi edifici pubblici costruiti in Paesi dell’Unione Europea, e dal 1° gennaio 2021 tutti quelli nuovi privati, dovranno essere “neutrali” da un punto di vista energetico, ossia garantire prestazioni di rendimento dell’involucro tali da non aver bisogno di apporti per il riscaldamento e il raffrescamento oppure di soddisfarli attraverso l’apporto di fonti rinnovabili.
 
Importante è anche il Decreto Legislativo 28/2011, operativo dal 1° giugno 2012, che stabilisce che in tutto il territorio nazionale i nuovi edifici, e quelli in ristrutturazione, facciano ricorso obbligatoriamente all’energia rinnovabile almeno per il 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria (leggi tutto).


Foto: edificio residenziale in Classe A realizzato a Bari da Mi. Edil srl su progetto di Moodaker - Bari
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