10/01/2022 - Dopo l’entrata in vigore del DL 77/2021 Governance PNRR e Semplificazioni, che ha innalzato a 139.000 euro la soglia per gli affidamenti diretti, il numero delle gare di progettazione è crollato: nei mesi giugno-novembre 2021, rispetto a dicembre 2020-maggio 2021, i bandi sono scesi del 50,8% in numero e del 60,3% in valore; anche le gare sopra la soglia europea dei 214.000 euro hanno registrato un calo sia in numero che in valore, segno di frazionamento per evitare la gara.
I dati arrivano dal consueto
Osservatorio OICE/Informatel sulle gare pubbliche di ingegneria e architettura, che sottolinea anche un altro dato: nel bimestre ottobre-novembre sono stati registrati
soltanto 16 bandi di gara relativi ad interventi finanziati o da finanziare con il PNRR.
Per tutto il 2021 - aggiunge l’Oice - è ancora in campo positivo il mercato pubblico della progettazione:
da gennaio a novembre sono stati pubblicati 3.056 bandi con un valore di 806,7 milioni di euro, +6,8 in numero e +13,1% in valore sui primi undici mesi del 2020.
A novembre le gare di progettazione sono state 152, per un valore di 22,8 milioni di euro; rispetto ad ottobre -17,8% in numero e -81,0% in valore. Il confronto con novembre 2020 mostra un calo del 53,1% in numero ma un incremento del 54,1% in valore. Le gare pubblicate sulla gazzetta europea sono state 36, in 7 di queste, per un valore di 2,2 milioni di euro, si è scelto il
massimo ribasso come criterio di aggiudicazione.
“Dai dati di novembre arriva la conferma della
fondatezza del nostro allarme per l’innalzamento del tetto per gli affidamenti diretti da 75.000 a 139.000 euro dovuto al Decreto Semplificazioni 77/2021: in 6 mesi si è più che dimezzato il numero dei bandi pubblici di progettazione - ha commentato il presidente dell’Oice, Gabriele Scicolone a corredo dei dati dell’Osservatorio Oice-Informatel”.
“Inoltre - ha aggiunto -, sono solo 16 le gare relative ad interventi finanziati, o da finanziare, con il PNRR rilevate nei due mesi di ottobre e novembre, e ancora permangono le incertezze sul futuro dei bonus 110%, che hanno dato la spinta più importante alla crescita del nostro PIL. Siamo
preoccupati dal calo di trasparenza del mercato che riguarda le nostre società, pur apprezzando le positive novità che sono state introdotte dal decreto 152/2021, sia sulla possibilità di chiedere di essere invitati alle procedure di affidamento diretto, sia per le tutele che avevamo chiesto di introdurre per i progettisti che partecipano ad appalti integrati per interventi finanziati con risorse del PNRR e del PNC”.
“Positivi anche i richiami alla necessità che i vincitori dei concorsi debbano dimostrare i requisiti per sviluppare i livelli progettuali del progetto risultato vincitore. È per noi un
rammarico che non siano state esaminate le proposte che intendevano promuovere un
maggiore ricorso a supporti di project management: sarebbe stata un’occasione per dare modo alle amministrazioni di assicurare rispetto dei tempi e dei costi attraverso l’operato di società esperte e qualificate, Un’occasione persa. Speriamo di non vederne gli effetti deleteri”.