Caro materiali, Ance chiede di prorogare le compensazioni al 2024 per tutte le opere pubbliche
LAVORI PUBBLICI
Caro materiali, Ance chiede di prorogare le compensazioni al 2024 per tutte le opere pubbliche
I costruttori edili bocciano la norma del DL Asset e Investimenti che stanzia 1 miliardo solo per i rincari dell’Alta Velocità al Nord
15/09/2023 - Prorogare al 2024 le misure per la revisione dei prezzi in edilizia ed estendere a tutte le opere pubbliche le misure contro il caro materiali contenute nel Decreto Asset e Investimenti.
La richiesta arriva dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), che martedì 12 settembre ha svolto un’audizione nelle Commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato, dove il Decreto Asset e Investimenti sta attraversando l’iter per la conversione in legge.
Le risorse che consentiranno la revisione dei prezzi e la compensazione dei rincari, che nello specifico ammontano a 157 milioni di euro per l’anno 2023 e 841 milioni di euro per l’anno 2024, provengono dal Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche.
A beneficiare delle risorse aggiuntive per la revisione dei prezzi dei materiali edili saranno:
- la tratta AV/AC Terzo Valico dei Giovi;
- la tratta Brescia - Verona della linea AV Milano - Verona;
- la sub tratta Verona - Vicenza della linea AV Milano - Venezia.
Secondo l’Ance, nella fase di conversione in legge bisognerebbe introdurre un chiarimento sulle modalità di calcolo dei maggiori oneri da riconoscere ai contraenti generali.
Ance propone di attuare l’aggiornamento mediante la verifica dell’incremento medio delle tariffe RFI 2023 rispetto alle tariffe vigenti al momento della stipula dei relativi contratti. La misura sarebbe in linea con quanto indicato nella Relazione Tecnica di accompagnamento al decreto, in cui viene specificato come la ratio della norma sia quella di allineare i riconoscimenti da effettuare ai contraenti generali a quelli derivanti dall’applicazione dei tariffari aggiornati negli appalti ordinari.
Ance propone di estendere fino al 2024 il meccanismo di revisione dei prezzi previsto dal Decreto “Aiuti” (DL 50/2022). In base al Decreto Aiuti, lo ricordiamo, le Stazioni Appaltanti possono ottenere la compensazione dei prezzi per le opere contabilizzate nel 2023.
L’estensione dei termini consentirebbe la compensazione dei rincari anche per le opere contabilizzate nel 2024 e andrebbe incontro ai casi in cui i cantieri hanno subìto ritardi.
La richiesta arriva dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), che martedì 12 settembre ha svolto un’audizione nelle Commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato, dove il Decreto Asset e Investimenti sta attraversando l’iter per la conversione in legge.
Revisione prezzi edilizia, nel DL Asset e Investimenti 1 miliardo per il caro materiali
Il Decreto Asset e Investimenti (DL 104/2023) ha stanziato quasi un miliardo di euro per la revisione dei prezzi dei materiali edili nell’ambito degli interventi per l’alta velocità ferroviaria, finanziati con il PNRR, affidati a contraente generale dalle società del gruppo Ferrovie dello Stato e in corso di esecuzione al 1° giugno 2021.Le risorse che consentiranno la revisione dei prezzi e la compensazione dei rincari, che nello specifico ammontano a 157 milioni di euro per l’anno 2023 e 841 milioni di euro per l’anno 2024, provengono dal Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche.
A beneficiare delle risorse aggiuntive per la revisione dei prezzi dei materiali edili saranno:
- la tratta AV/AC Terzo Valico dei Giovi;
- la tratta Brescia - Verona della linea AV Milano - Verona;
- la sub tratta Verona - Vicenza della linea AV Milano - Venezia.
Revisione prezzi, Ance: troppo generiche le misure del Decreto Asset e Investimenti
L’Ance giudica la norma per la revisione dei prezzi “eccessivamente generica” perché da una parte prevede il coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella verifica dei fabbisogni aggiuntivi, ma dall’altra non dà indicazioni sulle modalità e sulle tempistiche per dare attuazione alla disposizione.Secondo l’Ance, nella fase di conversione in legge bisognerebbe introdurre un chiarimento sulle modalità di calcolo dei maggiori oneri da riconoscere ai contraenti generali.
Ance propone di attuare l’aggiornamento mediante la verifica dell’incremento medio delle tariffe RFI 2023 rispetto alle tariffe vigenti al momento della stipula dei relativi contratti. La misura sarebbe in linea con quanto indicato nella Relazione Tecnica di accompagnamento al decreto, in cui viene specificato come la ratio della norma sia quella di allineare i riconoscimenti da effettuare ai contraenti generali a quelli derivanti dall’applicazione dei tariffari aggiornati negli appalti ordinari.
Prorogare al 2024 le misure contro il caro materiali per tutti gli appalti
Ance ritiene inoltre che le misure contro il caro materiali, che consentono la revisione dei prezzi, non dovrebbero essere limitate alle opere affidate a general contractor, ma andrebbero estese anche alle altre opere pubbliche in corso di esecuzione.Ance propone di estendere fino al 2024 il meccanismo di revisione dei prezzi previsto dal Decreto “Aiuti” (DL 50/2022). In base al Decreto Aiuti, lo ricordiamo, le Stazioni Appaltanti possono ottenere la compensazione dei prezzi per le opere contabilizzate nel 2023.
L’estensione dei termini consentirebbe la compensazione dei rincari anche per le opere contabilizzate nel 2024 e andrebbe incontro ai casi in cui i cantieri hanno subìto ritardi.