Superbonus, Ministro Giorgetti: ‘droga l’economia’
In un’intervista al Corriere della Sera, il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha affermato “stiamo dando un sacco di soldi all’edilizia e droghiamo un settore in cui l’offerta di manodopera è limitata. Stiamo facendo salire i prezzi e contribuiamo all’inflazione”. Secondo Giorgetti, “qui se un benestante si ristruttura casa a spese dello Stato mentre l’industria non ce la fa a andare avanti, qualcosa non mi quadra”.Giorgetti ha spiegato che l’edilizia è fondamentale per rilanciare la crescita, ma i bonus per l’edilizia sono stati concepiti male e le truffe rilevate dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate confermano la necessità di rivedere il sistema di incentivi.
Le dichiarazioni del Ministro Giorgetti hanno fatto seguito a quelle rilasciate, al termine del Consiglio dei Ministri di venerdì, dal Ministro Daniele Franco e dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo i quali il Superbonus, e il sistema di cessione dei crediti su cui si regge, ha creato truffe tra le più grandi mai viste.
Superbonus, M5S: è una misura ‘win-win’
Non si è fatta attendere la replica del Movimento 5 Stelle, ideatore del Superbonus. “Draghi sul superbonus sbaglia” ha affermato l’on. Riccardo Fraccaro, che dalla sua pagina Facebook ha contestato i numeri citati dal Ministro Franco e dal Presidente Draghi.Citando i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate durante l’audizione in Senato, Fraccaro ha evidenziato che la truffa non ammonterebbe a oltre 4 miliardi. “Eccoli i numeri veri - scrive Fraccaro - oltre 2 miliardi di frodi (il 46%) collegati al bonus facciate (quella sì una misura inutile ed esposta a ogni rischio di truffa), 1,5 miliardi (il 34%) al vecchio ecobonus del 65%, 40 milioni al bonus locazioni, 350 milioni al sisma bonus e 132 milioni - sì: 132 milioni, il 3% del totale - al “famigerato” superbonus!”
“Dunque - continua - la truffa del secolo vale poco più di 100 milioni. Verrebbe da ridere se questa assurda campagna non mettesse a rischio centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro”.
Fraccaro nel suo post spiega che “il Superbonus è una misura “win-win” che dà sostegno a un importante settore economico e al tempo stesso non è onerosa per lo Stato. Invece al Mef considerano solo le uscite: così prima hanno cercato di tagliare lo sconto fiscale con la legge di bilancio ma sono stati respinti in Parlamento (che per una volta ha fatto il suo mestiere ascoltando le istanze che venivano dalla società reale), ora con il “Sostegni Ter” e con la norma che riduce a un solo passaggio la cessione del credito provano a mettere in difficolta l’intero meccanismo; anche in questo caso il Parlamento sembra deciso a metterci un’utile pezza: riducendo la possibilità di cessione del credito solo a soggetti vigilati da Bankitalia, esattamente come proposto dal Coordinamento Free che riunisce le associazioni di imprese attive su rinnovabili ed efficienza energetica. Ma l’attacco al superbonus non si ferma: sull’onda dell’insensata “fatwa” lanciata dal presidente del Consiglio, il ministro Cingolani pare intenzionato a emanare un decreto ministeriale, dunque un provvedimento che non deve superare il vaglio del Parlamento, fissando per i lavori ammessi al superbonus massimali di prezzo talmente bassi da azzerare di fatto l’uso dell’incentivo”.
In un comunicato, diramato congiuntamente a patrizia Terzoni e Luca Sut, ha sottolineato: “A Giorgetti sono sfuggite le 30mila nuove imprese in due anni, i 150mila posti di lavoro, le ottime performance nel risparmio energetico e nel taglio delle emissioni, il 17,6% di investimenti in edilizia nel 2021? Sarebbe davvero preoccupante se il ministro dello Sviluppo economico non conoscesse o non volesse tener conto di questi dati”.
La partita si gioca ora in Parlamento, con gli emendamenti al Decreto Sostegni ter, ma anche all’interno del Governo, che sta per varare il nuovo decreto prezzi.
Superbonus, Ance parte civile contro le truffe
“Non è il Superbonus il vero problema. Serve qualificazione delle imprese” Questo il concetto espresso dal Presidente dell’Ance, Gabriele Buia, in due interviste al Corriere della Sera e a La Stampa. Buia ha annunciato che l’Associazione si costituirà parte civile contro le truffe. Buia prende le distanze da affermazioni che descrivono il mondo dell’edilizia come quello del malaffare e ricorda che sono mesi che denuncia il fiorire di imprese improvvisate nate al solo scopo di usufruire dei bonus edilizi. Il problema vero, secondo il Presidente dei costruttori non è il Superbonus ma l’ingresso sul mercato negli ultimi sei mesi di 1.600 imprese fai da te. Motivi che, ricorda Ance in una nota, hanno spinto l'associazione a formulare proposte sulla qualificazione obbligatoria delle imprese e sul fronte del caro materiali, con richiesta di nuovi prezzari che devono essere aggiornati una volta ogni sei mesi e non una volta all’anno.