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Superbonus, Giorgetti: pesa troppo e non è equo, ‘sarà rivisto in modo selettivo’

Superbonus, Giorgetti: pesa troppo e non è equo, ‘sarà rivisto in modo selettivo’

Il Ministro in audizione sulla Nadef: al 1° settembre scostamento di 37,8 miliardi sull’intero periodo di previsione

Vedi Aggiornamento del 12/04/2024
Superbonus, Giorgetti: pesa troppo e non è equo, ‘sarà rivisto in modo selettivo’
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 12/04/2024
10/11/2022 - Il Superbonus è un argomento controverso, che si presta a differenti tipi di interpretazione, ha aspetti positivi, ma deve essere modificato con una “revisione selettiva” perchè mette in difficoltà i conti pubblici e si ripercuote, a cascata, sull'attuazione del PNRR.
 
Questa, in sintesi, la linea del Governo, illustrata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ieri in audizione sulla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) davanti alle Commissioni speciali, istituite alla Camera e al senato per l’esame degli atti urgenti del Governo.

Sul superbonus ci sono inoltre una serie di difficoltà che devono essere prese in carico dal Governo, come il blocco della cessione dei crediti, per cui Ance e Abi suggeriscono possibili soluzioni, e le sorti di professionisti e imprese, che temono il cambiamento delle norme, come sottolineato dai sindacati edili.
 

Superbonus, Giorgetti: misura costosa e poco equa

“Non ho mai visto una norma che è costata così tanto per così pochi”. “Questo governo non ritiene equo destinare una così ingente fetta di risorse ad una limitatissima fetta di cittadini italiani, cioè in modo indistinto per reddito o per prima e per seconda casa”. 

Il Ministro ha spiegato che i bonus edilizi stanno causando “rilevanti maggiori oneri rispetto alle stime”.
 
“L'incremento, sulla base delle informazioni al primo settembre, segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull'intero periodo di previsione”.
 
Giorgetti ha illustrato che, per gli anni 2023-2026, i maggiori oneri determinano un peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra 8 e 10 miliardi in ciascun anno. Una situazione “che potrebbe pregiudicare l'adozione di altre tipologie di intervento”. 
 
Giorgetti ha aggiunto che gli oneri del Superbonus potrebbero salire ulteriormente a fine anno.
 
 

Superbonus, in arrivo revisione selettiva e periodo transitorio

Il Ministro Giorgetti ha annunciato la “razionalizzazione complessiva” del Superbonus. Il cambiamento sarà preceduto da una fase transitoria.  
 
“Non sottovalutiamo il contributo dato da questa misura in una fase particolarmente critica della fase economica del Paese - ha spiegato - ma è tempo di una riflessione comune rispetto all’esperienza del superbonus”.
 
Giorgetti si è soffermato sul blocco della cessione dei crediti. “Il Governo è consapevole che questo sia un grandissimo problema da affrontare e gestire - ha affermato - ma non possiamo obbligare le istituzioni finanziarie a fare cose che non ritengono e non possono fare”.
 
Il meccanismo della detrazione, ha annunciato Giorgetti, sarà rivisto in modo selettivo.
 

Cessione dei crediti, l’appello di Ance e Abi

A testimoniare le gravi condizioni in cui versano professionisti ed imprese, a causa del blocco della cessione dei crediti, arriva anche l’appello lanciato dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) e l’Associazione bancaria italiana (Abi).
 
Le associazioni hanno scritto una lettera al Governo per richiamare l’attenzione su migliaia di cittadini e imprese che hanno fatto affidamento su misure di incentivazione indirizzate verso l’efficientamento energetico e sismico nonché per altre attività connesse al nostro patrimonio immobiliare.
 
 
Per i presidenti Patuelli e Brancaccio “occorre scongiurare al più presto una pesante crisi di liquidità per le imprese della filiera che rischia di condurle a gravi difficoltà a causa di crediti fiscali maturati e che in questo momento non è più possibile cedere, visti anche i limiti delle capienze fiscali”.
 
Abi e Ance chiedono “una misura tempestiva e di carattere straordinario che consenta agli intermediari di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dagli intermediari”.
 
“Questa soluzione - concludono i Presidenti - permetterebbe agli intermediari di ampliare la loro capacità di acquisto di crediti certi e verificati dagli intermediari stessi, al momento non utilizzabili”.
 

Governo: RePower EU per edifici pubblici, Sindacati: 110% per condomìni e case popolari

Durante l’audizione, Giorgetti ha affrontato il phasing out rispetto alla dimensione dell’offerta, cioè la necessità di assorbire l’offerta di professionisti e imprese. Una soluzione, secondo Giorgetti, è cogliere la possibilità del RePower EU, che garantirebbe di dirottare tutta l’offerta creatasi nel mondo dell’edilizia sugli edifici pubblici, sui quali si potrebbe realizzare un’operazione di efficientamento energetico simile a quella del Superbonus.
 
Nonostante le rassicurazioni sia su questo punto, sia sull'avvio di una fase transitoria, i sindacati sono in allarme perchè temono che, a causa delle modifiche normative, imprese e lavoratori non abbiano il tempo di riorganizzarsi.

In una nota Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi, segretari generali dei sindacati delle costruzioni FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil, hanno segnalato che “il superbonus può e deve essere migliorato, puntando su maggiore qualificazione delle imprese, rispetto dei contratti collettivi e delle norme su salute e sicurezza; differenziando le percentuali in proporzione al miglioramento energetico e sismico e mantenendo il 110% e la cessione del credito in particolare per condomini, case popolari e più in generale per incapienti e cittadini a basso reddito”.
 
“Ma - continua la nota - va migliorato con un confronto con le parti sociali, imprese e sindacati, e garantendo un periodo transitorio in modo da non fermare i cantieri in essere e quelli già contrattualizzati. Stiamo parlando di migliaia di imprese e decine di migliaia di lavoratori che rischiano di saltare. Questo non è ammissibile”. I sindacati hanno quindi chiesto l’apertura di un tavolo con il Governo.
 
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