04/05/2022 - Governo attento all’ecologia e alle tematiche ambientali, ma contrario al Superbonus perché avrebbe fatto triplicare i costi degli interventi di efficientamento energetico.
Questi, in sintesi, i contenuti dell’intervento del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla riunione plenaria del Parlamento Europeo di ieri, martedì 3 maggio.
Affermazioni che hanno suscitato la preoccupazione del Movimento 5 Stelle, promotore della detrazione maggiorata, ma anche delle associazioni di settore, che chiedono regole certe e denunciano costi più alti e tempi delle pratiche dilatati a causa del clima di incertezza causato dai cambi nella normativa. Il M5S, in particolare, giudica contraddittorie le affermazioni di Draghi dal momento che il Governo ha ricevuto apprezzamenti dalla Commissione Europea per la scelta di prorogare il Superbonus.
Superbonus, Draghi: ‘toglie la trattativa sul prezzo’
“Il nostro governo è nato come
governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Ma
non siamo d'accordo su tutto, sul bonus del 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni è triplicato, perché toglie la trattativa sul prezzo” ha affermato Draghi.
Draghi ha espresso stima per il Ministro dell’Ambiente, definendolo “molto bravo” e spiegando che “ha fatto provvedimenti straordinari”, ma ha aggiunto che “poi, le cose vanno avanti in Parlamento, il Governo ha fatto quel che poteva”.
Le affermazioni di Draghi lasciano intravedere una contrapposizione tra il Governo, che sta mettendo in luce le criticità del Superbonus, e il Parlamento, che, dopo una serie di tentativi caduti nel vuoto, ha ottenuto la
proroga della detrazione maggiorata per le unifamiliari.
Superbonus, M5S: ‘Draghi dimentica le ripercussioni positive su Pil e lavoro’
Non si è fatta attendere la replica del Movimento 5 Stelle, che ha messo in evidenza come l’UE consideri il Superbonus una buona pratica.
In una nota congiunta, i deputati del M5S sostengono che “È evidente che Mario Draghi attacca il Superbonus per prendere di mira il MoVimento 5 Stelle, ma pur di farlo dimentica che sta giocando, ormai da mesi, sulla pelle di milioni di lavoratori, famiglie e imprese”.
Secondo il M5S, il Superbonus ha avuto “ripercussioni positive su
Pil,
posti di lavoro e
nascita di nuove imprese”. Nonostante ciò, denuncia il M5S, il Governo “calpesta i diritti dei tanti soggetti messi in fortissima difficoltà dal blocco che il ministro Franco e lo stesso Presidente del Consiglio hanno determinato al meccanismo della cessione del credito”.
Ricordiamo infatti che la norma sulla cessione del credito è stata
oggetto di molte modifiche, che hanno creato difficoltà e incertezze tra gli operatori.
Superbonus, M5S: all’Europa piace
“Non vogliamo credere che il presidente del consiglio, Mario Draghi, non abbia letto la lettera che il 13 aprile scorso gli ha mandato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen”, scrive il M5S In un’altra nota, pubblicata sul sito ufficiale.
"Nell’annunciare l’erogazione all’Italia della tranche da 21 miliardi di euro del Recovery Fund, nella lettera la Von der Leyen si complimenta con Draghi per la proroga del Superbonus" scrive il M5S. Prima di lei, secondo il M5S, avrebbero espresso apprezzamento sulla misura il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, e la commissaria all’energia, Kadri Simson.
"Vorrei ricordare al nostro presidente del consiglio che il Superbonus è espressione della
volontà parlamentare di tutte le forze politiche, e per questo, anche se il suo giudizio personale è negativo, non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione Europea” ha commentato l’on. Riccardo Fraccaro dalla sua pagina Facebook.
"Vorremmo rammentare a Draghi che l'
escalation dei costi nel settore delle costruzioni c'è stato
in tutta Europa - ha aggiunto il M5S - anche in quei paesi che non hanno bonus edilizi. Quindi parlare di efficientamenti energetici dai costi triplicati lascia il tempo che trova, un po' come a inizio anno quando si puntò il dito sul boom di
frodi legate al Superbonus, boom rivelatosi poi un falso storico".
A parlare di
frodi legate al meccanismo della cessione del credito è stato, lo scorso febbraio, il Ministro dell’Economia, Daniele Franco. Dall'esigenza di garantire la legalità, senza fermare l'attività di professionisti e imprese, sono scaturite le modifiche alle norme sui bonus edilizi. Modifiche ancora in itinere.
Confedilizia: imprese in crisi per i limiti alla cessione del credito
Sulle problematiche innescate dai limiti alla cessione del credito e sulla contrapposizione tra Governo e Parlamento si è soffermata anche Confedilizia.
Per il Presidente Giorgio Spaziani Testa, il modo di procedere del Governo, “oltre a non distinguersi per trasparenza”, ha messo in crisi le imprese che avevano cantieri aperti, ma ha soprattutto bloccato l’utilizzo degli incentivi da parte dei cittadini con redditi bassi, che possono avviare i lavori solo grazie al meccanismo della cessione del credito.
Oice: regole certe e soluzioni rapide per i serissimi problemi di gestione
L’Oice, Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria concorda sul fatto che il Superbonus presenta problemi di
congruità su cui è necessario intervenire. Secondo il presidente, Gabriele Scicolone, però, i professionisti, “che hanno responsabilità straordinarie e senza precedenti all’interno delle attività connesse all’attuazione del Superbonus”, hanno bisogno di regole certe.
Fabio Tonelli, Coordinatore del Gruppo OICE Superbonus, ha sottolineato che i
tempi delle pratiche sono aumentati, passando “dai 30/45 giorni medi dei mesi scorsi ai 90/120 giorni” e che “sono aumentati i
costi di cessione, oggi il pricing medio è pari al 12/13% per i crediti a cinque anni, contro il precedente 8/10%”. Tonelli ha spiegato che le modifiche sulla cessione del credito cercano di andare incontro agli operatori, ma “se gli istituti di credito, non riapriranno agli acquisti, molte imprese, professionisti e società d'ingegneria coinvolti nel Superbonus 110% rischieranno il fallimento gravissimi danni economici”.
Ance: migliaia di famiglie e imprese col fiato sospeso
Per il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), Gabriele Buia, “il clima di incertezza sul Superbonus rischia di bloccare migliaia di lavori già partiti o in procinto di partire, creare enormi
contenziosi e di far fallire centinaia di operatori”.
Buia ha sottolineato che i dati dell’Agenzia delle Entrate dimostrano che “la gran parte delle
irregolarità riscontrate in questi mesi riguarda
altri bonus meno regolamentati e per i quali fino a poco tempo fa non erano richiesti neanche dei prezzari di riferimento a differenza del Superbonus 110 per il quale vigono fin da subito norme piuttosto stringenti”. Ance ha quindi rinnovato la richiesta di un provvedimento per la
qualificazione delle imprese.