Come ci si dovrà comportare, da ora in poi, nella ristrutturazione della propria casa?
La fase 2 non è solo quella della ripartenza ma è anche quella della convivenza con il virus. Come ogni convivenza richiede adattamento anche nel caso di un cantiere dovrà essere così. Il “modo di lavorare” all’interno di un cantiere non sarà più come quello adottato fin ora, e questo vale anche nel caso di un piccolo cantiere privato. I cantieri sospesi e i nuovi dovranno riorganizzare il proprio lavoro per rispettare i protocolli anti Covid al fine di poter proseguire o avviare le lavorazioni in piena sicurezza.
Ma come ripartono i cantieri?
Tutti i cantieri, pubblici e privati, dovranno lavorare nel rispetto delle norme e dei decreti emanati per fronteggiare la situazione di emergenza Covid-19 che sta vivendo l’Italia. Il documento di riferimento è il Protocollo per il contenimento della diffusione del covid-19 nei cantieri, allegato al DPCM 26 aprile 2020.In tale documento vengono esplicitati gli obblighi dell’impresa (il datore lavoro), i doveri dei dipendenti (le maestranze), ma allo stesso tempo è un documento che evidenzia l’importanza di un coordinamento tra tutte le figure coinvolte all’interno di un cantiere, come il progettista, il direttore lavori, il coordinatore della sicurezza ove nominato, e non ultimo il committente che seppur non dovrà occuparsi in prima persona del rispetto delle prescrizioni non è esonerato dalla conoscenza delle stesse (art.90 del Dlgs 81/2008 "obblighi del committente o del responsabile dei lavori").
La check-list del Protocollo di Gestione del Cantiere
Il Protocollo prescrive specifiche norme e le relative azioni di verifica. Gli obblighi da rispettare nei cantieri possono essere schematizzati in queste keywords:Informazione: utilizzo di cartelli informativi per notificare a chiunque sia autorizzato ad entrare in cantiere le corrette modalità di comportamento da assumere, quali:
- controllo della temperatura corporea e cosa fare se è superiore ai 37,5°;
- disposizioni per l'accesso in cantiere, quindi, distanza di sicurezza, utilizzo dei DPI e comportamenti di corretta igiene;
- responsabilità e doveri del dipendente;
- obblighi del datore di lavoro.
Accessibilità: individuazione delle procedure di ingresso, transito ed uscita per l'accesso dei fornitori esterni al fine di ridurre al minino il contatto con il personale presente nel cantiere.
Pulizia: prevede l'obbligo di:
- eseguire la pulizia giornaliera degli spazi di lavoro;
- eseguire la sanificazione periodica secondo le indicazioni della circolare 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della salute;
- rendere disponibile, prima, durante e al termine, delle lavorazioni un opportuno detergente per l’igienizzazione della strumentazione di lavoro.
Precauzioni Igieniche: frequente e minuzioso lavaggio delle mani, anche durante l’esecuzione delle lavorazioni, attraverso idonei mezzi e detergenti messi a disposizione dal datore di lavoro.
Protezione: obbligo di mantenere la distanza interpersonale di sicurezza di almeno 1 metro, a tal fine bisogna esaminare e prendere in considerazione una diversa organizzazione della lavorazione. Laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, è obbligatorio l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, come mascherine, guanti, occhiali, tute, cuffie, conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie. Viene impedito l’uso promiscuo della strumentazione di lavoro.
Organizzazione: cambia la pianificazione del cantiere attraverso la turnazione e la rimodulazione del cronoprogramma delle lavorazioni. Per ridurre i contatti si dovranno creare gruppi autonomi di lavoro e prevedere una diversa articolazione degli orari di cantiere.
Gestione/ Problem solving: nel caso in cui una persona presente in cantiere sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, va adottata repentinamente la procedura per la gestione di una persona sintomatica, che prevede il suo isolamento e quello degli altri presenti in cantiere. È fondamentale sapere come agire per evitare e scongiurare ogni problematica e diffusione del virus. Se una persona risulta positiva fa avvisata immediatamente l’autorità competente per collaborare con la stessa al tracciamento del “contatti stretti”.
Ripercussioni immediate e future
La ristrutturazione della propria casa non è di certo una passeggiata, spesso è considerata una tra le maggiori fonti di stress a cui una persona può essere sottoposta e la situazione contingente di certo non facilita. Le indicazioni sono davvero tante e non sempre di facile applicazione, nasce spontaneo chiedersi: quali saranno le ripercussioni e le difficoltà che si incontreranno?Lo abbiamo chiesto alle imprese e alle associazioni di categoria:
Le nuove misure di sicurezza ritarderanno la consegna dei lavori? Se sì, di quanto?
Enzo Ponzio, Presidente Nazionale CNA Costruzioni, ci ha risposto che: "Sicuramente i tempi di realizzazione degli interventi subiranno allungamenti, dire di quanto è difficile, ovviamente ogni cantiere ha le sue caratteristiche ed esigenze conseguentemente è difficile fare stime. L’impresa prima di riavviare le attività dovrà fare un incontro di coordinamento con Committente e CSE per definire il nuovo cronoprogramma e le nuove tempistiche".
Il protocollo chiede una rimodulazione delle fasi di cantiere, come verrà strutturato il nuovo cronoprogramma?
L'Impresa Edile Crestini Stefano, azienda di Prato che si occupa di ristrutturazioni e restauro conservativo ed è socia ANAEPA Confartigianato, ci ha risposto che: "Non potremo eseguire contestualmente lavorazioni diverse con più specialisti in spazi limitati. Le opere si organizzeranno senza sovrapposizioni, per rispettare le prescrizioni anticovid".
Come sarà organizzata la flessibilità degli orari e la turnazione?
L'OICE, per voce del direttore generale, Andrea Mascolini, ha esposto la posizione di chi nei cantieri si occuperà di Direzione Lavori e Coordinamento della sicurezza in fase esecutiva: "Le società di ingegneria stanno organizzando le fasi delle attività di competenza nel cantiere in modo tale da ridurre al massimo l'affollamento ammissibile; per la turnazione, agevoleremo le turnazioni proposte dall'appaltatore ed eventualmente moduleremo le nostre attività di conseguenza".
È stato stimato che l'adozione delle misure previste dal protocollo farà aumentare i costi relativi alla sicurezza di quasi il 10%. In fase contrattuale come saranno considerati? Oneri (a carico dell'impresa) o costi (a carico del committente)?
"I costi relativi alla sicurezza aumenteranno sicuramente, uso di DPI, turnazioni, aumento dei tempi di produzione, pulizia dei luoghi e strumenti di lavoro e sanificazione periodica, tutte cose non previste prima dell’emergenza COVID-19 ed oggi indispensabili per tutelare la salute dei lavoratori, dei loro amici e familiari. I costi della sicurezza sono da sempre a carico del Committente e considerati dall’impresa nelle stime dei costi di realizzazione dell’opera, è evidente che i maggiori oneri dovranno essere quantificati e riconosciuti all’impresa." - ha risposto Enzo Ponzio, Presidente Nazionale CNA Costruzioni.
"Trattandosi di costi ricondotti a causa di forza maggiore, saranno gestiti secondo la normativa e le leggi vigenti" - ha aggiunto Andrea Mascolini, direttore generale OICE.
"Nei nuovi lavori gli oneri ricadranno comunque sul committente. Il punto sono quelli in corso: senza colpe le imprese sono aggravate da inattesi costi (dpi e procedure) e purtroppo minor produttività. Il committente ne dovrà tener conto" - ha affermato l'impresa Edile Crestini.
Un cantiere potrà essere sostenibile?
Lo scenario che nell’immediato un’impresa si troverà a fronteggiare assieme alla committenza non è di certo dei più semplici. Le restrizioni, la durata delle stesse e gli effetti che avranno anche nello svolgimento dei lavori privati non sono prevedibili. Le misure da attuare comportano l’adozione di particolari precauzioni rispetto all’ordinaria esecuzione dei lavori ed impongono l’adeguamento dei contenuti contrattuali come, per esempio, i costi della sicurezza, i tempi di consegna, le clausole di retrocessione per inadempienza o le penali che scattano per il ritardo della consegna.Qualche aiuto, seppur in ordine sparso, giunge alle imprese dal piano normativo Covid-19. Come quello previsto dall'art. 43 della Legge Cura Italia (L. 27/2020), che prevede un finanziamento di 50 milioni da parte di Inail per il tramite di Invitalia. Il bando Impresa SIcura, pubblicato da Invitalia, è rivolto alle sole imprese, che possono chiedere il rimborso per l’acquisto di dispositivi e altri strumenti di protezione individuale. L’importo massimo rimborsabile è di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa richiedente e fino a 150mila euro per impresa.
Altro incentivo è quello previsto dall'articolo 64 della Legge Cura Italia che prevede il rimborso pari al 50% dei costi sostenuti per la sanificazione degli ambienti, fino ad un massimale di 20 mila euro.
In generale, a prescindere dai possibili aiuti, ci sarà realmente bisogno di un clima di assoluta garanzia sia per l’impresa e per la committenza, Ora come non mai, figure come il Direttore Lavori - coinvolto in prima linea nella riorganizzazione delle fasi di lavorazione del cantiere - e quella del Coordinatore della sicurezza in fase esecutiva - coinvolto nella definizione delle misure di sicurezza, nella quantificazione e riconoscimento dei maggiori oneri e costi della sicurezza - risulteranno strategiche.